Per le casalinghe che hanno raggiunto una certa età sono in arrivo 600 euro di pensione. Vediamo chi sono coloro che ne beneficeranno.
Quando si fa riferimento al termine “casalinga” nel dizionario, la definisce come una donna che gestisce le faccende domestiche all’interno della casa e non ha altra occupazione.
L’assenza del termine professione solleva una domanda: svolgere le faccende domestiche può essere considerata tale? La risposta è sì.
È una professione che nasce da una combinazione di scelte personali e circostanze che costringono gli individui a prendere questa particolare decisione.
Questa professione non aderisce a orari rigidi, se non diversamente stabilito dalla persona che si assume tali responsabilità.
In una famiglia, soprattutto se numerosa, è difficile evitare il ruolo di governante. I programmi si intrecciano, tutti i compiti e le richieste continuano ad accumularsi.
E come si può rifiutare? Ciò è dovuto principalmente all’idea prevalente che chi sta a casa in realtà non lavora.
La frase “va bene, sei stato a casa tutto il giorno” fa da premessa a un’ennesima richiesta, in quanto implica che chi sta a casa non ha faticato come chi va a lavorare fuori casa. Magari lavorano meno, magari con orari prestabiliti oltre i quali non sono disponibili.
Contrariamente alla credenza popolare, il ruolo di una casalinga è tutt’altro che piacevole. La casalinga è costantemente disponibile, giorno e notte, senza interruzioni o permessi.
Porta il peso del carico mentale, che comprende tutte le responsabilità e i compiti associati alla gestione di una famiglia.
Nonostante queste difficili circostanze, ci sono ancora persone che percepiscono la casalinga come fortunata perché la credono esente dalle esigenze del lavoro.
Compito difficile quello della casalinga
È un compito arduo gestire quotidianamente sia la casa che il benessere dei membri della famiglia. I lavori domestici richiedono una notevole quantità di energia e servono come componente vitale per mantenere l’armonia e la contentezza della famiglia.
Inoltre, i responsabili della manutenzione dell’ambiente domestico affrontano numerose sfide quotidiane e potenziali pericoli.
È fondamentale riconoscere che anche piccole cadute di attenzione o comportamenti scorretti durante le faccende domestiche possono avere effetti dannosi sul benessere delle persone che gestiscono la propria casa.
Alla luce di ciò, il legislatore ha recepito un insieme di norme a tutela di coloro che volontariamente si assumono le responsabilità di mantenere il proprio nucleo familiare e l’ambiente domestico senza alcuna forma di obbligo o dinamica di potere gerarchico.
Arrivano 600 euro di pensione alle casalinghe che hanno questa età
Per soli 24 euro, i privati possono assicurarsi una rendita fino a 1.500 euro in caso di incidente domestico.
Inoltre, il nostro quadro normativo consente ai responsabili della gestione degli affari familiari e del mantenimento dell’ambiente domestico di accedere alla pensione già a partire dai 57 anni.
Nello specifico, le casalinghe possono percepire una pensione di poco superiore ai 600 euro iscrivendosi al Fondo Casalinghe e Casalinghi, a cura dell’INPS.
Il Fondo Casalinghe e Casalinghi funge da fondo pensione per le persone, sia maschi che femmine, che svolgono mansioni di assistenza non retribuite derivanti da responsabilità familiari.
L’adesione a questo fondo è aperta a chiunque abbia un’età compresa tra i 16 ei 65 anni. Per iscriversi, gli interessati possono accedere al portale web dell’INPS e compilare un modulo online, oppure possono rivolgersi al Contact Center dell’Istituto o richiedere l’assistenza dei Patronati.
È importante notare che i richiedenti non devono essere impegnati in alcuna forma di lavoro subordinato o autonomo, né devono già ricevere una pensione diretta.
Tuttavia, possono presentare domanda coloro che attualmente percepiscono una pensione di reversibilità.
Di conseguenza, le casalinghe o casalinghe vedove possono percepire una pensione di oltre 600 euro, anche già a partire dai 57 anni.
Il funzionamento del fondo
Per poter beneficiare della pensione, le persone fisiche devono versare contributi per un minimo di 5 anni.
È obbligatorio un pagamento mensile di circa 26 euro. Il fondo pensione offre due categorie di pensioni: vecchiaia e invalidità.
Per percepire la pensione di vecchiaia all’età di 57 anni è necessario un minimo di 5 anni di contributi. Tuttavia, la rata mensile deve essere pari al valore dell’assegno sociale maggiorato del 20%.
Nel 2023 l’assegno sociale designato si attesta a 503,27 quote, che determinano conseguentemente il versamento minimo richiesto di circa 603 euro.
È evidente che l’ammontare dei contributi versati influisce direttamente sull’entità della rata di pensione dovuta.
Nel caso in cui questa condizione non sia soddisfatta, le persone devono o attendere il compimento dei 65 anni o considerare l’eventuale alternativa di percepire l’assegno sociale senza dover versare contributi.