Il mese di luglio sarà l’ultimo riguardante la ricezione del RdC per tanti percettori di tale misura assistenziale. Ecco chi sono i penalizzati e cosa accadrà nei prossimi mesi. Scopriamo tutti i dettagli a riguardo.
Il nuovo Governo con a capo Giorgia Meloni ha scelto di chiudere in via definitiva la questione relativa al Reddito di Cittadinanza. Questa misura assistenziale, introdotta nei primi mesi del 2019, verrà abolita, quindi, dopo appena 4 anni dalla sua attivazione.
La misura assistenziale verrà sostituita in modo del tutto drastico dal nuovo corso governativo, come già deciso nella Legge di Bilancio del 2023. Il Governo ha scelto di differenziare i vari nuclei familiari, in base a diverse questioni relative al reddito e ad altro.
Ci riferiamo al fatto di considerare in modo diverso le persone disoccupate, ma che avranno la possibilità di entrare presto nel mondo del lavoro, dai nuclei familiari con persone fragili al loro interno.
Si passerà, quindi, a due misure assistenziali diverse, le quali sostituiranno il RdC e differenzieranno i vari soggetti e i vari nuclei familiari, in merito ai diversi assegni e alle modalità di ricezione. I requisiti per ottenere un supporto, dunque, cambieranno drasticamente già dai prossimi mesi.
Quali percettori del Reddito di Cittadinanza vedranno finire con il mese di luglio l’erogazione della misura assistenziale sul proprio conto corrente? Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito a tale argomento e cosa accadrà in futuro. Analizziamo il tutto insieme.
La fine del RdC: ecco i penalizzati e cosa accadrà nei prossimi mesi
Le persone che vivono in nuclei familiari con all’interno un minore, una persona fragile o disabile e un over 60, potranno ricevere il RdC fino alla fine di questo 2023. Da quel momento in poi, la misura verrà sostituita dall’Assegno di Inclusione, il quale avrà, però, requisiti patrimoniali variabili di caso in caso.
Come abbiamo accennato, poi, il Governo ha scelto di differenziare questi nuclei familiari dai soggetti, invece, che sono ancora in età occupazionale, vale a dire dai 18 ai 59 anni. In tal caso, il RdC verrà sostituito da un’altra misura, denominata Supporto per la formazione e il lavoro.
A partire dal mese di luglio chi è in età occupabile e non avrà in famiglia alcun minore o soggetto fragile, vedrà finire l’erogazione sul proprio conto corrente della misura assistenziale relativa al Reddito di Cittadinanza. La Legge di Bilancio, infatti, aveva fissato a 7 mesi la durata di questa misura assistenziale per il 2023.
Chi avrà attivato il RdC a febbraio, marzo o aprile, invece, vedrà terminare con qualche mese di ritardo l’erogazione. Al massimo entro ottobre, comunque, finirà per tutti gli occupabili l’erogazione di questo bonus di sostegno introdotto nel 2019.
Cosa accadrà per questi percettori del RdC nei prossimi mesi? Scopriamo tutti i dettagli sulla misura relativa al Supporto per la formazione e il lavoro.
Il post RdC: ecco che cosa succederà
Il 31 luglio del 2023 finirà l’erogazione del Reddito di Cittadinanza per tanti beneficiari di tale misura assistenziale. La stessa cosa accadrà nei mesi successivi a tutti quanti gli altri. Abbiamo accennato alla misura in merito a uno specifico Supporto per la formazione e il lavoro. Ecco di cosa si tratta.
Non si tratta di un vero e proprio sussidio contro la povertà, come nel caso del RdC, bensì di invitare la singola persona a frequentare determinati corsi professionali per poter beneficiare di un bonus. Oltre alla ricezione di esso, poi, sarà possibile per il singolo attivarsi in ambito professionale e trovare con più facilità lavoro.
Il bonus sarà attivo per 12 mensilità – non rinnovabili – e consiste nell’erogazione di 350 euro al mese sul conto corrente. Oltre alla ricezione di esso, quindi, l’utente avrà maggiore possibilità di trovare occupazione grazie al corso professionale che dovrà frequentare obbligatoriamente.
Sarà necessario avere un’età compresa fra i 18 e i 59 anni. Ci sarà, inoltre, anche il requisito del reddito basso. Potrà ricevere il bonus da 350 euro, frequentando i corsi professionali, solo chi avrà un ISEE non superiore ai 6 mila euro all’anno.