INPS, scivolo di 7 anni per queste categorie: i pensionati che potrebbero ottenerlo

Si parla di uno scivolo di 7 anni per alcune categorie di pensionati. In attesa di decisioni definitive, vediamo chi potrebbe ottenerlo.

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Importanti aggiornamenti sono emersi a seguito dell’incontro svoltosi il 26 giugno tra il Ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, e rappresentanti delle organizzazioni sindacali.

Tra i numerosi suggerimenti presentati durante la discussione, sembra che una proposta includa l’attuazione di un periodo di transizione massimo di 7 anni in concomitanza con l’imminente riforma delle pensioni.

Tuttavia, c’è altro da considerare. Il potenziale del calo della pensione di 7 anni può essere utilizzato come un nuovo meccanismo per incoraggiare i licenziamenti volontari, con l’ulteriore vantaggio dell’assistenza del governo offerta alle piccole e medie imprese.

Oltre a queste misure, è importante prendere in considerazione un’ulteriore proposta che esplori il potenziale per l’avvio di processi di assunzione agevolati.

Approfondiamo gli ultimi aggiornamenti dell’amministrazione Meloni in merito alla proposta di riforma delle pensioni ed esploriamo la possibile attuazione della maxi-scivolo della pensione a 7 anni.

Riforma pensioni: scivolo di 7 anni in dibattimento

Come indicato nella parte introduttiva dell’articolo, lunedì 26 giugno si è svolta la prima tavola rotonda sull’imminente riforma delle pensioni.

Al centro del confronto tra il Governo, in particolare il Ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone, e le principali organizzazioni sindacali è stata la formulazione di strategie e meccanismi di prepensionamento.

Pensioni, scivolo di 7 anni
Pensioni, scivolo di 7 anni – oipamagazine.it

Nel giorno dell’interim, mentre ministro e sindacati erano impegnati nelle trattative, è emersa una proposta di notevole attualità.

Il potenziale per l’avvio di un nuovo scivolo della sicurezza sociale è davvero reale. Questo nuovo meccanismo servirebbe quindi come uno scivolo prolungato della durata di sette anni.

L’obiettivo principale dell’attuazione dello slittamento pensionistico di 7 anni è facilitare e promuovere efficacemente il passaggio generazionale senza intoppi all’interno della forza lavoro dell’azienda.

Anche Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, si è espresso in merito. Ha espresso grande soddisfazione per la possibile attuazione di un periodo di transizione previdenziale di 7 anni.

Il confronto in corso con il governo sulla riforma del sistema pensionistico ha dato risultati eccezionalmente incoraggianti.

È da segnalare il risoluto impegno del Ministro Calderone ad affrontare efficacemente l’inflessibilità della Legge Fornero.

Possibile uscita anticipata grazie allo scivolo

Pertanto, se l’attuale proposta di riforma delle pensioni dovesse concretizzarsi, a numerosi dipendenti sarebbe concessa l’opportunità di andare in pensione fino a 7 anni prima dell’età iniziale per ricevere la pensione di vecchiaia o contributiva.

Seguendo questo approccio, si può stabilire una chiara traiettoria per evitare la recrudescenza della Legge Fornero, che potrebbe verificarsi con la scadenza della Quota 103 e dell’Opzione Donna.

In concreto, lo scivolo delle pensioni nell’arco di 7 anni comporterebbe il consolidamento di diversi meccanismi di pensionamento e di uscita incentivati.

Ciò garantirebbe ai lavoratori la possibilità di andare in pensione anticipatamente, fino a 7 anni prima dell’età pensionabile standard e della durata dei contributi.

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Il Governo Meloni appare disposto ad avviare una ristrutturazione dei tre meccanismi di slittamento pensionistico attualmente riconosciuti dalla normativa previdenziale. Questi meccanismi includono:

  • Isopensione;
  • Contratto di espansione;
  • Formule di trattative aziendali autonome.

Al contrario, l’obiettivo del ministro del Lavoro Calderone sembra essere il consolidamento di tutte le misure di slittamento delle pensioni in un unico canale di partenza.

Nello specifico, ci sarà un ampliamento dell’ambito delle piccole e medie imprese che possono essere incorporate nel programma.

Ciò faciliterà una nuova ondata di assunzioni incentivate, creando così maggiori opportunità di occupazione.

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