Potresti chiedere alla banca questo prestito e non lo sai: controlla subito

In molti probabilmente non sanno che è possibile chiedere alla banca un prestito utilizzando una formula molto flessibile e aperta.

Prestito dalla banca
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La cessione del quinto è specificatamente prevista per i soggetti occupati sia nel settore privato che in quello pubblico, nonché per i pensionati INPS o ex INPDAP.

Conclusa la valutazione iniziale, il datore di lavoro o l’ente pensionistico provvede a trattenere le rate direttamente dal cedolino paga o pensione.

Questa detrazione si verifica solo dopo che le indagini necessarie sono state completate. Tuttavia, i lavoratori autonomi, i disoccupati e coloro che non hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato non possono beneficiare di questa soluzione di prestito.

Inoltre, è importante notare che la cessione del quinto non è applicabile a tutte le pensioni. Questa restrizione si applica alle persone che ricevono pensioni, assegni sociali, invalidità civili e assistenza mensile per invalidità.

Inoltre, non si applica alla quota di assegno destinata al nucleo familiare, né si applica alle pensioni solidali per la parte estranea al richiedente il trasferimento.

Cessione del quinto: la soluzione ideale per i cattivi pagatori

La cessione del quinto offre innegabili vantaggi grazie alla rapidità di erogazione e alla possibilità di rimborso decennale con un importo fisso che non può superare il quinto dello stipendio o della pensione.

Cessione del quinto
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Tuttavia, c’è un altro vantaggio cruciale da considerare: anche gli individui con una storia creditizia scadente o prestiti in essere possono richiedere questo tipo di prestito.

Questo è un tratto distintivo, soprattutto considerando che i soggetti segnalati al CRIF (Centrale Rischi dell’Intermediazione Finanziaria) hanno limitate possibilità di ottenere un finanziamento.

CRIF è un database che registra informazioni su aziende e privati ​​con finanziamenti in corso.

Dipendenti Statali

Dopo l’emanazione della normativa sulla cessione del quinto nota come legge n.°180/50, sono i dipendenti dello stato ad essere privilegiati nell’utilizzo del prestito in busta paga.

Quando si parla di dipendente statale, ci si riferisce a un individuo che è alle dipendenze delle amministrazioni statali centrali o locali.

È nei diritti di tutti i dipendenti statali richiedere un accordo salariale che copra un massimo di 120 mesi, senza che sia necessario fornire una giustificazione per tale richiesta.

Non esiste una durata specifica del servizio obbligatoria, tuttavia, il contratto di lavoro deve essere permanentemente vincolante. Anche se il dipendente statale è vicino alla pensione, può comunque richiedere il prestito.

Dipendenti pubblici presso gli Enti locali

Si definiscono dipendenti pubblici coloro che svolgono le proprie mansioni lavorative all’interno degli enti locali della Pubblica Amministrazione.

Non è obbligatorio che questi lavoratori abbiano una specifica esperienza pregressa e possono anche richiedere un prestito quando si avvicinano all’età pensionabile.

Dipendenti Parapubblici

I dipendenti parapubblici o parastatali sono persone che sono impiegate da entità note come organismi “parastatali”.

Questi enti, che operano all’interno di settori specifici come la previdenza obbligatoria, l’assistenza generale, le istituzioni scientifiche e culturali, sono aziende private che hanno un certo grado di partecipazione statale.

Dal punto di vista dell’accessibilità al credito, lo status di dipendente parapubblico è del tutto equiparato a quello di dipendente pubblico.

Quando si confrontano le opzioni di prestito, è importante notare che ci sono alcune restrizioni che si applicano.

Queste limitazioni includono una durata massima del prestito che non può estendersi oltre l’età pensionabile. Inoltre, per importi di prestito superiori a 30.000 euro, è necessario avere un’anzianità minima di servizio di 5 anni.

Dipendenti del settore privato

Le persone impiegate da società o imprese private sono classificate come dipendenti privati. Per poter beneficiare dell’erogazione dello stipendio, devono essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

In genere, gli istituti finanziari richiedono un minimo di 16 dipendenti all’interno di un’azienda per avviare il processo di trasferimento.

Tuttavia, si consiglia di consultare la banca o l’istituto finanziario desiderato per requisiti specifici, in quanto la soglia minima di dipendenti può variare.

La determinazione ad estendere il credito ai dipendenti di aziende finanziariamente instabili spetta alla banca o alla società finanziaria.

Per quanto riguarda i dipendenti privati ​​e la loro anzianità di servizio, la legge del 2005 non prevede uno specifico numero minimo di anni per il conferimento della cessione del quinto.

Alcune banche possono richiedere un minimo di due anni di esperienza lavorativa, mentre altre possono richiedere un mandato più lungo.

La rilevanza della durata del rapporto di lavoro è cruciale nell’ambito dei dipendenti privati, in quanto determina la correlazione tra prestito e TFR.

Secondo tale regola, l’importo del prestito non può superare il TFR che è stato stanziato, moltiplicato per il Coefficiente Assicurativo.

Tale coefficiente è un valore variabile da 1 a 6, assegnato dalle Compagnie Assicurative a ciascuna Compagnia Privata.

È subordinato alla stabilità dell’azienda, che è determinata da fattori quali il numero di dipendenti, la loro anzianità, i registri finanziari e altri indicatori rilevanti.

Di conseguenza, i soggetti che sono stati assunti di recente per un breve periodo di tempo non sono in grado di ottenere un finanziamento, in quanto non hanno accumulato una quantità sufficiente di TFR.

Pensionati

La legge 14 maggio 2005, n.80, ha introdotto una disposizione che consente ai pensionati di rimborsare i prestiti cedendo fino al quinto della pensione.

Per richiedere questo tipo di prestito, i privati ​​devono presentare la domanda direttamente a una banca o a una società finanziaria.

Prima di presentare la domanda, il pensionato deve preventivamente rivolgersi all’Ufficio INPS per acquisire la comunicazione di trasferibilità della propria pensione.

Questo documento fornisce il limite preciso per la rata mensile del prestito, assicurando che non superi una certa soglia. Tale documento, una volta ottenuto, va poi fornito all’istituto di credito presso il quale si chiede il prestito.

Chiedere alla banca un prestito
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L’importo della rata per ogni pensionato è variabile ed è determinato dall’importo totale percepito.

Come suggerisce il nome, ogni pensionato ha la possibilità di trasferire al massimo un quinto della propria pensione, calcolata al netto di imposte, trattenute previdenziali ed eventuali trattamenti minimi.

È possibile per un pensionato richiedere un prestito con un piano di ammortamento fino a 10 anni, a condizione che venga interamente estinto al compimento degli 86 anni di età.

La richiesta di prestito non richiede alcuna garanzia aggiuntiva e l’affidabilità finanziaria del pensionato non sarà valutata dal CRIF.

L’INPS procede all’erogazione della somma predeterminata detraendola direttamente dalla pensione.

È importante notare che la durata del contratto di mutuo citato in precedenza non deve superare un massimo di dieci anni.

Inoltre, è obbligatorio disporre di una copertura assicurativa per mitigare il rischio di morte prematura del titolare del servizio.

Medici convenzionati

Pur non aderendo strettamente alla definizione di rapporto di lavoro subordinato, la regolarità delle mensilità consente l’erogazione di prestiti con cessione del quinto o delega a professionisti sanitari.

Questa disposizione è resa possibile attraverso una convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale.

Le condizioni imposte sono di natura superiore perché rispecchiano quelle applicabili alle persone che lavorano nel settore pubblico e per lo Stato.

Tuttavia, è imperativo che il prestito venga interamente rimborsato entro l’età pensionabile standard.

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