Come presentare la domanda per questa agevolazione che garantisce a diversi lavoratori la possibilità di ottenere 880 euro in più sul conto?
Il governo italiano ha attuato diverse misure per aiutare le persone in difficoltà economiche, compresi i lavoratori.
Tra queste misure c’è uno stipendio mensile che è stato introdotto alcuni anni fa, specificamente rivolto a un particolare gruppo all’interno di questa categoria.
Recentemente l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) ha introdotto l’Iscro (Indennità Straordinaria per il Reddito e la Continuità Operativa).
Questo particolare vantaggio è disponibile per i lavoratori autonomi e per i professionisti che hanno subito un calo dei loro guadagni durante il periodo precedente. I candidati possono ora inviare le loro richieste per ricevere questo bonus.
Cos’è l’ISCRO
In base alla legge di bilancio 2021, nello specifico all’articolo 1, commi 386-400, e alla legge 30 dicembre 2020, n. 178, l’Indennità Straordinaria per il Reddito e la Continuità Operativa (ISCRO) è stata istituita in via sperimentale per una durata di tre anni, dal 2021 al 2023.
Il bonus ISCRO 2023, ufficialmente denominato Indennità Straordinaria al Reddito e alla Continuità Operativa, è stato attuato in via sperimentale per una durata di tre anni a partire dal 2021 al 2023.
Tale bonus ha l’obiettivo di fornire un sostegno alle persone che fanno parte delle Gestioni Separate (come definita dall’articolo 2, comma 26, legge 8 agosto 1995, n. 335) e svolgono attività di lavoro autonomo.
Per poter beneficiare del vantaggio, queste persone devono aver subito un calo dei loro guadagni nell’anno precedente alla richiesta del bonus.
In particolare, il contributo è concesso se vi è stata una diminuzione del fatturato del 50 per cento rispetto al triennio precedente.
L’importo del contributo oscillerà in base alle entrate e all’entità della battuta d’arresto finanziaria. Può andare da un minimo di 275,38 euro ad un massimo di 881,23 euro al mese, per una durata fino a 6 mesi.
Per mezzo dell’indennità le partite IVA iscritte alla Gestione Separata INPS hanno diritto a percepire un contributo che viene computato semestralmente. Tale contributo ammonta al 25% e si basa sull’ultima dichiarazione dei redditi presentata.
880 euro in più sul conto di tutti questi lavoratori
Sul proprio sito ufficiale, l’INPS ha comunicato che dall’8 maggio è possibile presentare domanda per l’ISCRO, un programma pensato per aiutare i lavoratori autonomi e i liberi professionisti che nell’ultimo anno hanno registrato un calo del reddito.
Questa iniziativa è solo una delle numerose agevolazioni accessibili al pubblico. L’indennità, che è stata recepita nella Legge di Bilancio 2021, sarà applicabile per la durata di tre anni, dal 2021 al 2023.
Ma quali sono i presupposti? Per fruire di tale agevolazione il lavoratore deve essere iscritto alla gestione separata dell’INPS, essere titolare di partita IVA da almeno quattro anni ed essere in regola con i versamenti contributivi obbligatori.
Inoltre, devono dimostrare una riduzione del reddito da lavoro del 50% nel corso del 2022 rispetto al reddito medio dei tre anni precedenti. È inoltre presupposto che il reddito dell’anno precedente superi la soglia di 8.972,04 euro.
Non avranno la possibilità di presentare la domanda i soggetti che hanno svolto in precedenza attività di tutor della pensione o del reddito di cittadinanza, nonché coloro che si sono avvalsi dell’agevolazione negli anni precedenti.
Tuttavia, i lavoratori che hanno ricevuto un rifiuto alla loro domanda precedente possono ancora beneficiare del bonus, a condizione che soddisfino i criteri necessari.
L’importo del bonus corrisponde al 25% dell’ultimo reddito di lavoro autonomo, accertato dall’Agenzia delle Entrate, ed è corrisposto semestralmente.
Come detto in precedenza, il bonus non può essere inferiore a 275,38 euro né superiore a 881,23 euro.
Per inviare la domanda, ci sono due opzioni disponibili. La prima opzione è quella di presentare la domanda per via telematica attraverso l’apposita sezione del sito dell’INPS.
Ciò può avvenire accedendo al sito tramite SPID, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta d’Identità Elettronica).
La seconda opzione è quella di utilizzare il servizio di Contact Center fornito dall’Istituto di Previdenza Sociale. È importante notare che la scadenza per la presentazione delle domande è il 31 ottobre.