Donne in pensione a 60 anni: quali requisiti bisogna possedere per questa forma di pensionamento anticipato? Andiamo a vedere.
Grazie all’inserimento nella Legge di Bilancio di quest’anno del fondo pensione Opzione Donna, le donne che soddisfano i requisiti necessari possono comunque accedere alla pensione a 60 anni.
Ciononostante, sono state apportate modifiche significative alla normativa per l’anno 2023 per quanto riguarda il pubblico destinatario della suddetta misura.
Tuttavia, anche con queste nuove restrizioni imposte, l’opportunità di pensionamento anticipato all’età di 60 anni continua a essere un’ottima scelta per le donne, sia quelle attualmente occupate che quelle che non lo sono.
Questo articolo fornirà un esame completo delle circostanze in cui è possibile andare in pensione all’età di 60 anni, nonché dei requisiti necessari per qualificarsi per l’opzione donna.
Donne in pensione a 60 anni: ecco le modifiche per l’anno in corso
La Legge di Bilancio 2023 ha confermato ufficialmente la normativa che consente il pensionamento anticipato tra le donne.
Questa particolare misura, nota come Opzione Donna, garantisce la possibilità di accedere alle prestazioni pensionistiche all’età di 60 anni, o eventualmente anche prima, a condizione che siano soddisfatti specifici requisiti previsti dalla normativa.
La Circolare INPS n. 25 del 6 marzo 2023 ha recentemente annunciato diverse modifiche alla norma. Queste modifiche riguardano specificamente i requisiti per gli individui che possono beneficiare della pensione contributiva anticipata all’età di 60 anni.
Per dirla in breve, l’opzione delle donne cerca di fornire un’opzione di pensionamento anticipato rispetto a quanto previsto dalla legge, ma è importante notare che non tutte le donne possono beneficiare di questo vantaggio, come scopriremo presto.
Per effetto degli adeguamenti operati ai sensi della Legge di Bilancio 2023, sono stati imposti ulteriori vincoli al target demografico della politica pensionistica.
Nelle normali circostanze, è necessario che le donne raggiungano l’età di 67 anni per poter beneficiare della pensione di vecchiaia.
Tuttavia, con l’attuazione di questa nuova misura anticipata, in alcuni casi le donne hanno la possibilità di andare in pensione prima dei 60 anni.
Attualmente, nell’ambito del programma Opzione Donna, le donne disoccupate di 58 anni e coloro che lavorano per aziende in difficoltà finanziarie hanno diritto al pensionamento anticipato.
Allo stesso modo, sono incluse nel regime pensionistico anche le donne che hanno 58 anni e hanno un’invalidità documentata di almeno il 74%.
Inoltre, le donne che si prendono cura di familiari con gravi disabilità, comunemente note come badanti, hanno diritto al pensionamento anticipato. Tuttavia, il sussidio per il caregiver è offerto in tre modi distinti.
Se una donna ha partorito un solo figlio, avrà la possibilità di accedere alla pensione al compimento dei 59 anni.
Se una donna ha partorito due o più figli, avrà la possibilità di andare in pensione anticipata all’età di 58 anni.
Se una donna non ha avuto figli durante la sua vita, avrà diritto a ricevere la pensione all’età di 60 anni, ma non prima.
L’opzione donna non è accessibile alle donne di tutte le altre categorie (sia lavoratrici che non lavoratrici).
Tuttavia, ci sono alcune circostanze in cui viene considerata un’eccezione per l’inclusione nel gruppo di destinatari.
Quali sono le eccezioni?
Come osservato, la legislazione rivista per quest’anno incorpora nuove restrizioni sull’accessibilità al prepensionamento.
Tuttavia, è fondamentale fornire una doverosa precisazione: i nuovi confini fissati dalla normativa per la selezione delle donne nel 2023 saranno presi in considerazione solo se raggiunti entro il 2022.
Pertanto, la modifica dei limiti non viene presa in considerazione per le donne che hanno raggiunto i requisiti minimi entro il 31 dicembre 2021.
Una volta che la donna soddisferà i criteri necessari entro la fine del 2021, avrà il privilegio di usufruire prontamente dei suoi benefici pensionistici al raggiungimento dei 60 anni o forse anche prima.
La precedente legislazione in materia tracciava una linea netta tra le lavoratrici autonome e le lavoratrici dipendenti.
Le restrizioni previste che entreranno in vigore nel 2023 non riguardano le lavoratrici che, ai sensi della normativa previgente, abbiano compiuto i 58 anni e abbiano maturato 35 anni di contribuzione entro il 2021.
Le lavoratrici autonome hanno la possibilità di andare in pensione anticipata all’età di 59 anni, purché soddisfino il requisito del raggiungimento di tale età entro il 31 dicembre 2021.
Tale disposizione è un provvedimento normativo che rappresenta un consolidamento della norma, anche nel caso in cui la legge non sia più in vigore.
Requisiti contributivi per accedere alla pensione anticipata
Le donne che hanno compiuto 60 anni e che hanno versato contributi specifici avranno la possibilità di partecipare al tradizionale programma di prepensionamento.
Questo programma prevede che quando una donna compie 60 anni, deve aver accumulato 41 anni e 10 mesi di contributi.
Al contrario, gli uomini sperimentano una traiettoria diversa quando si tratta di prepararsi alla pensione.
Ciò comporta il raggiungimento dei 60 anni di età, oltre a versare un numero di contributi leggermente superiore, precisamente 42 anni e 10 mesi.
La normativa relativa all’età pensionabile di 60 anni per le donne rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2026, con la possibilità di un’estensione alla sua scadenza che appare molto probabile.