Tutte queste pensioni sono state bloccate dall’INPS per diverse motivazioni. Meglio conoscerle per evitare di non ricevere l’assegno.
L’ente previdenziale non prevede l’erogazione a tempo indeterminato delle pensioni di invalidità.
Queste pensioni sono invece sottoposte a periodiche valutazioni per verificare lo stato fisico del beneficiario e il continuo soddisfacimento dei necessari criteri.
Inoltre, l’INPS esamina anche la situazione reddituale, i dati anagrafici e, in alcuni casi, il luogo di residenza del beneficiario.
Avere una comprensione completa dei vari scenari è fondamentale per evitare potenziali problemi.
L’INPS eroga la pensione di invalidità ai soggetti che soddisfano determinati criteri, ovvero quelli di età compresa tra i 18 ei 67 anni con un’invalidità del 100 per cento (inabilità completa al lavoro).
È importante sottolineare che tale prestazione rientra nella categoria assistenziale, per cui il possesso dei requisiti reddituali è fondamentale sia per l’ottenimento che per il mantenimento della pensione
Bloccate tutte queste pensioni dall’INPS
Esistono diversi motivi per cui l’ente previdenziale può sospendere il beneficio. Questi motivi includono l’assunzione, il raggiungimento dell’età pensionabile, il mancato rispetto dei criteri di reddito, la trascuratezza di fornire informazioni sul reddito, il trasferimento in un altro paese e l’assenza inspiegabile durante la visita medica, che è un requisito sanitario.
Quando si tratta di reddito, ci sono limiti specifici che non devono essere superati per poter beneficiare del beneficio.
La pensione di invalidità è una forma di assistenza sociale, e pertanto viene erogata dall’INPS solo in presenza di determinati criteri economici.
Per la pensione di invalidità totale al 100% è prevista una soglia di reddito di 17.920 euro. In caso di mancata presentazione della comunicazione RED, l’erogazione della pensione viene sospesa per motivi reddituali.
I soggetti che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi, nello specifico il Modello 730 o PF Redditi, sono tenuti a fornire la documentazione necessaria.
La mancata presentazione della Documentazione Economica Obbligatoria (RED) comporterà la sospensione dei servizi fino al deposito dell’istanza di ricostituzione.
Tale domanda deve contenere il modello AP93 e allegata relazione della commissione medica della ASL. Al ricevimento di tale documentazione, la pensione di invalidità sarà reintegrata e accreditata al richiedente.
Sospensione anche per questo motivo
Il mancato appuntamento per la visita di verifica che l’INPS può coordinare comporterà la sospensione dell’erogazione.
Questa sospensione è una misura cautelare e l’assenza può essere giustificata. L’INPS ha piani alternativi per un’altra visita a cui si può assistere.
Se un pensionato decide di trasferirsi in un altro paese, i suoi benefici saranno interrotti. In particolare, la legge prevede la cessazione delle prestazioni non contributive, sia assistenziali che previdenziali, in caso di trasferimento della residenza all’estero.
Questi benefici saranno forniti solo nel paese in cui l’individuo risiede attualmente. Inoltre, un altro motivo di cessazione di tali benefici è la loro incompatibilità con l’esercizio di attività lavorative.
Secondo l’interpretazione giuridica, successivamente adottata dall’INPS, l’esercizio di un rapporto di lavoro subordinato e la percezione di qualsiasi forma di remunerazione comportano l’esclusione dal diritto alla pensione di invalidità.
Inoltre, il raggiungimento dell’età pensionabile costituisce un ulteriore impedimento alla fruizione di tale beneficio.
Nel 2023, la soglia massima per il pagamento della pensione di invalidità è fissata a 67 anni, allineandosi al requisito di età per le pensioni di vecchiaia.
L’accompagnamento e altre sistemazioni speciali per le persone con disabilità non sono soggetti a limiti di età e sono applicabili indipendentemente dal reddito o dall’età.
In conclusione, è importante notare che una volta raggiunta l’età di 67 anni, la pensione di invalidità erogata dall’INPS sarà automaticamente convertita in assegno sociale.