In caso di divorzio dal proprio marito, chi è casalinga potrebbe ricevere una brutta sorpresa. A cosa facciamo riferimento? Ecco tutto quello che c’è da sapere su questo argomento.
Nel nostro Paese la legge sul divorzio è stata resa disponibile a partire dal primo dicembre del 1970. Una vera e propria svolta, la quale ha permesso di porre fine in modo legale a un matrimonio. In caso di divergenze e di attriti, quindi, è possibile dire basta al matrimonio attraverso un vero e proprio accordo.
Se molti decenni fa, un divorzio era qualcosa di molto raro, oggi quasi una coppia sposata su due (circa il 48%) termina dopo diversi anni il proprio rapporto matrimoniale, per mezzo di una separazione o un divorzio.
Gli ultimi dati ISTAT sui divorzi fanno riferimento al 2020. Solo in quell’anno, per esempio, nel nostro Paese si sono registrati oltre 67 mila divorzi veri e propri.
Il divorzio si differenzia dalla separazione consensuale o giudiziale. Questa procedura, infatti, permette alla coppia di porre fine in modo definitivo al proprio vincolo matrimoniale. Si tratta, quindi, del passo successivo alla separazione. Con il divorzio il matrimonio finirà in via del tutto definitiva.
Quale brutta notizia, però, potranno ricevere in futuro le casalinghe? Scopriamo per quale motivo, in alcuni casi specifici, a queste persone non potrà spettare alcun assegno di mantenimento. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
La nuova regola sul divorzio, una vera e propria “mazzata” per alcune casalinghe
Quando un matrimonio non potrà essere, per così dire, “salvato”, ecco che che l’unica soluzione possibile potrà ricadere sul divorzio. Su proposta di tutti e due i coniugi o su volontà netta di uno dei due, quindi, si darà seguito alla procedura che porterà all’annullamento del vincolo matrimoniale.
Con il divorzio, però, entrano in gioco altre dinamiche. Facciamo riferimento al vero e proprio accordo relativo alla questione economica. Uno dei due partner, infatti, dovrà provvedere al mantenimento dell’ex coniuge.
Nella grande maggioranza dei casi, l’assegno divorzile o di mantenimento dovrà essere dato dal coniuge con un reddito maggiore dell’altro. In caso di differenza reddituale, quindi, chi ha un reddito inferiore riceverà dall’ex partner un assegno per mantenere uno stile di vita consono alle sue richieste.
Le questioni si complicano in caso di presenza di uno o più figli. I minori, di solito, potranno essere affidati a tutti e due gli ex coniugi, pur con le dovute differenze. I figli vivranno, infatti, con un genitore, ma l’altro avrà la possibilità di poterli vedere in determinati giorni della settimana.
I vari accordi sul divorzio, quindi, variano di caso in caso. In questo articolo, però, ti vogliamo far scoprire un caso davvero particolare. Esso fa riferimento alla possibilità di non ricezione dell’assegno di mantenimento da parte di alcune casalinghe in un caso specifico. Quale? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Rischi di perdere il mantenimento in questo caso particolare
Ultimamente sono stati ridefiniti in modo maggiormente stringente tutti i dettagli in merito all’assegno divorzile spettante ad alcune casalinghe nel nostro Paese. Chi non può dimostrare di aver posto fine alla sua carriera professionale per badare in modo maggiore alla casa e alla famiglia, potrà perdere l’assegno di mantenimento.
Essere semplicemente casalinghe, quindi, non basta più per ricevere in automatico l’assegno divorzile in caso di matrimonio ufficialmente terminato. Questo è ciò che emerso da una recente ordinanza della Cassazione.
In pratica, la casalinga dovrà dimostrare con fatti e documenti concreti di aver rinunciato alla propria carriera professionale attraverso una decisione condivisa con l’ex marito.
Sarà necessario, quindi, dimostrare con fatti concreti e tangibili che la casalinga abbia rinunciato per davvero a lavori part time o full time per badare a casa e famiglia.
In tal caso, l’assegno divorzile di mantenimento le spetterà in via automatica. Di contro, tale mantenimento potrebbe non essere ricevuto dalla donna. La casalinga sarà costretta a dover dimostrare di essersi – per certi versi – “sacrificata” per la casa e per i propri eventuali figli, dicendo addio al lavoro.
Un qualcosa che sta già scatenando molte polemiche. Come tutti gli aspetti, anche la questione relativa agli assegni di mantenimento è arrivata a mutare nel corso del tempo.