In arrivo dall’UE il divieto che coinvolge un particolare elettrodomestico, molto diffuso nelle case delle famiglie italiane.
Nel tempo abbiamo più volte sottolineato che l’Europa è ancora alle prese con la criticità del costo dell’energia.
Le spese legate all’energia, sia essa sotto forma di energia elettrica o di gas metano, hanno conosciuto una vertiginosa escalation di prezzi mai vista prima.
Ciò ha comportato che i maggiori fornitori di energia, tra cui Enel Energia, che operano sul territorio italiano, debbano aumentare proporzionalmente le bollette mensili. Ciò ha causato una grande ansia tra la popolazione europea come diretta conseguenza.
Le compagnie energetiche continuano ad aumentare i loro prezzi senza regolamentazione, eppure facciamo ancora molto affidamento sugli elettrodomestici.
Le nostre case sono piene di numerosi dispositivi come forni elettrici, forni a microonde, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, frigoriferi e altro ancora.
Utilizziamo frequentemente questi apparecchi per completare le nostre attività quotidiane, tra cui cucinare i nostri pasti, lavare e asciugare i nostri vestiti e mantenere pulite le nostre case.
Purtroppo, l’Unione Europea ha recentemente vietato l’uso di un particolare dispositivo domestico. Insieme, scopriamo l’identità dell’elettrodomestico in questione ed esploriamo il ragionamento alla base di questa recente sentenza.
L’Unione Europea ha attuato un divieto totale sull’uso di frigoriferi a gas fluorurato, che sono stati classificati come elettrodomestici.
L’obiettivo è di sradicarli completamente entro pochi anni. Si vocifera che dal 2026 entreranno in vigore specifici divieti di vendita e utilizzo di questa categoria di elettrodomestici.
Ciò implica che i cittadini europei saranno tenuti a sostituire i loro attuali elettrodomestici entro un breve lasso di tempo, pena la possibilità di pesanti sanzioni imposte dal Unione Europea.
Cosa sono i gas fluorurati
I gas fluorurati sono un gruppo di gas artificiali ampiamente utilizzati in varie operazioni industriali.
Questi gas hanno molteplici applicazioni, come fungere da refrigeranti nei sistemi di refrigerazione, condizionamento dell’aria e pompe di calore (noti come idrofluorocarburi o HFC), agire come isolanti per le connessioni alla rete elettrica (noto come esafluoruro di zolfo o SF6) e essere utilizzati nelle industrie elettroniche e farmaceutiche (noti come perfluorocarburi o PFC).
Inizialmente, le autorità di regolamentazione hanno proposto i gas fluorurati come alternativa alle sostanze che riducono lo strato di ozono.
All’inizio degli anni ’80, furono presentati come una soluzione all’allarmante scoperta dell’esaurimento dell’ozono.
Sebbene questi gas non danneggino lo strato di ozono, possiedono un effetto serra fino a 23.500 volte più forte della CO2.
Dal 1990 al 2014, la quantità totale di emissioni di gas fluorurati è aumentata di circa il 70%, per un totale di 124 Mt CO2eq. Nel 2016, le emissioni di gas fluorurati hanno rappresentato il 3% delle emissioni complessive di CO2eq dell’UE.
Il settore responsabile della refrigerazione, del condizionamento dell’aria e delle pompe di calore è la fonte primaria dei gas fluorurati più frequentemente emessi, gli HFC, che rappresentano oltre il 90% delle emissioni complessive di gas fluorurati nell’Unione europea.
Inoltre, questo settore sta vivendo una rapida espansione: il numero mondiale di unità di climatizzazione è destinato ad aumentare dagli attuali 1,6 miliardi a 5,6 miliardi nel 2050 e si prevede che la quantità di unità a pompa di calore in Europa raddoppierà entro il 2025.
L’aumento delle emissioni di SF6 è fonte di preoccupazione, in quanto è il gas serra più potente. Ciò è dovuto al suo utilizzo nel settore elettrico, che sta diventando sempre più elettrificato a seguito degli sforzi di decarbonizzazione, integrazione delle fonti energetiche rinnovabili e adozione dell’elettro mobilità.
Di conseguenza, vi è una crescente domanda di una rete elettrica più robusta, che richiede un maggiore utilizzo di SF6.
Tuttavia, l’elevato GWP di questo gas potrebbe rappresentare una minaccia per le riduzioni delle emissioni ottenute attraverso la transizione energetica.
Le conseguenze future del divieto UE
Indubbiamente, il passaggio dall’utilizzo del gas all’utilizzo dell’elettricità è una componente essenziale di questo processo.
Tuttavia, questo spostamento si tradurrà inevitabilmente in un corrispondente aumento della spesa per l’elettricità, che ha già raggiunto livelli esorbitanti negli ultimi mesi.
Inoltre, è stata autorizzata la sostituzione di condizionatori tradizionali con modelli di ultima generazione, nonché caldaie e cucine a gas, che saranno sostituite da impianti elettrici.
Dobbiamo ora pazientare in attesa di maggiori informazioni sui nuovi divieti messi in atto dall’Unione Europea.
È certo che questi aggiornamenti verranno resi noti entro le prossime settimane o mesi e, di conseguenza, le attuali normative un tempo valide subiranno modifiche significative.