Se la banca fallisce, che fine fanno i soldi che sono depositati sui conti corrente? Ecco cosa potrebbe accadere.
Sebbene i fallimenti bancari siano rari, il loro impatto sui risparmiatori può essere grave. Ciò è stato esemplificato nel caso della Silicon Valley Bank, che ha destato preoccupazione tra i risparmiatori.
La domanda che si pone è se già da un anno eravamo a conoscenza di tutti i dettagli. È fondamentale sapere come salvaguardare i nostri risparmi e selezionare una banca sicura, oltre a comprendere i diritti e le tutele a disposizione dei clienti.
Analogamente alle imprese, anche le banche possono affrontare la possibilità di fallimento. Recenti notizie dagli Stati Uniti, in particolare dalla Silicon Valley Bank, hanno evidenziato che il rischio di fallimento non è solo un concetto teorico, anche per le banche più grandi.
È essenziale essere preparati e consapevoli delle azioni necessarie da intraprendere se dovesse verificarsi una situazione del genere. È meglio avere questa conoscenza in anticipo per evitare di essere colti alla sprovvista.
In caso di fallimento della banca, il curatore è responsabile della liquidazione dei beni della banca e dell’esborso dei proventi ai creditori in ordine di priorità legale.
Sfortunatamente, il fiduciario è anche autorizzato a utilizzare i fondi nei conti attivi dei clienti per saldare debiti insoluti nei confronti della banca.
Pertanto, è fondamentale essere consapevoli delle protezioni finanziarie disponibili volte a salvaguardare i propri beni.
Fallimento banca: c’è il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi
Una delle misure implementate è il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), che si applica sia ai depositi di risparmio liberi che vincolati (come i conti deposito), nonché agli assegni circolari ai certificati di deposito in Italia.
Se si verifica il fallimento di una banca nel nostro Paese, i depositanti possono richiedere la restituzione del capitale iniziale fino a 100.000 euro a cliente e 200.000 euro per le cointestazioni.
Se un importo supera il limite stabilito, non sarà incluso nella copertura e non sarà rimborsato dal Fondo. Ciò implica che in caso di fallimento, gli utenti con conti attivi che superano i 100.000 euro potrebbero subire battute d’arresto.
L’obiettivo primario del Fitd è quello di tutelare i depositanti in caso di insolvenza di una banca. Per raggiungere tale obiettivo, il processo di rimborso viene avviato entro sette giorni lavorativi partendo dalla data di entrata in vigore dell’azione di liquidazione coatta amministrativa della banca.
È importante chiarire che, alla luce della responsabilità di una banca di rimborsare i debiti, le persone fisiche che sono clienti della banca possono andare incontro a una perdita di fondi oppure una temporanea indisponibilità del proprio conto durante il fallimento della banca, con il fondo di garanzia che viene attivato.
Diversificazione degli investimenti per evitare una perdita totale
Durante questi periodi di instabilità economica e monetaria, le persone si chiedono come proteggere i propri risparmi da potenziali crisi bancarie.
Sebbene non esista una risposta definitiva a questa domanda, esistono numerose strategie che si possono impiegare per salvaguardare il proprio benessere finanziario.
Il nostro primo passo dovrebbe essere quello di creare un portafoglio di investimenti diversificato che non si concentri su un singolo istituto finanziario. In questo modo, possiamo evitare una concentrazione dei nostri risparmi in un unico luogo.
Dopo aver completato questa procedura, è importante assicurarsi della stabilità economica dell’ente presso cui è stato aperto un conto, oltre a monitorare costantemente lo stato dei propri conti e rimanere aggiornati riguardo alle eventuali nuove norme o sentenze che riguardano la protezione dei risparmiatori.