Buone notizie arrivano dall’INPS: un nuovo bonifico attende diverse persone. Andiamo a vedere chi riceverà l’accredito.
A luglio ci sarà un aumento significativo delle pensioni minime. La Legge di Bilancio 2023 aveva inizialmente fissato tale aumento a 600 euro per quest’anno.
Tuttavia, l’identificazione dei beneficiari ha causato alcuni ritardi, quindi l’aumento inizierà il prossimo mese. Per fortuna a luglio verranno pagati anche gli arretrati visto che l’aumento era previsto a partire da gennaio.
Sebbene ci siano alcune eccezioni, l’aumento del pagamento fino a 600 euro non sarà applicabile a tutti gli individui.
In particolare, si applicherà solo ai pensionati di età pari o superiore a 75 anni, in possesso di un assegno equivalente al trattamento minimo INPS.
Coloro che sono titolari di una pensione minima e hanno meno di 75 anni riceveranno comunque un aumento della retribuzione, anche se in misura minore.
In ottemperanza alla Circolare n. 35 emanata dall’INPS il 3 aprile, alcune prestazioni pensionistiche sono esentate dall’aumento.
Ciò include servizi di welfare, servizi opzionali e servizi che forniscono assistenza ai pensionati.
A titolo di esempio, le persone che ricevono una pensione di invalidità minima non subiranno alcun cambiamento nel loro pagamento a luglio.
Al momento, si prevede che l’aumento a 600 euro avverrà solo nel 2023.
Ulteriori aggiornamenti potrebbero essere disponibili dopo la prossima Legge di Bilancio, in quanto il governo sta attualmente cercando finanziamenti sufficienti per reintrodurre la proposta il prossimo anno con l’intenzione di renderla un cambiamento permanente.
Una proposta avanzata dal centrodestra in campagna elettorale è stata quella di alzare le pensioni minime a 1.000 euro.
INPS, l’attesa è finita
Dopo tanto attendere, alcuni indici percentuali hanno visto un notevole aumento, con le pensioni che sono state le prime a raccogliere i frutti.
Al netto dell’indice generale, le pensioni si sono stabilizzate a gennaio con un aumento del 7,3%. Tuttavia, è imperativo riconoscere che le pensioni minime richiedono una conversazione distinta.
I recenti aumenti delle pensioni non saranno estesi alle pensioni minime, né allo stipendio mensile di quasi 600 euro per i pensionati over 75, fino al mese di luglio.
Da gennaio è in corso il processo di ricalcolo INPS che ha comportato il ritardo degli adeguamenti a sostegno delle indennità e delle tasche di numerosi utenti.
L’impatto è stato particolarmente pronunciato tra coloro che hanno subito controlli con conseguente sospensione dei pagamenti, o che hanno dovuto modificare l’ISEE, in particolare per quanto riguarda il numero dei familiari con un reddito.
INPS: il nuovo bonifico
Sebbene questi ricalcoli abbiano causato ritardi, i loro effetti sono stati benefici. L’INPS eroga tali integrazioni sulla base delle risorse finanziarie di cui dispone e seguendo rigorosi protocolli per l’avvio delle erogazioni.
Le politiche economiche, compresa l’Indennità Unica, non sono vincolate da un calendario rigido.
Sono invece determinate da settimane di riferimento che variano a seconda dei destinatari.
Una data degna di nota a questo proposito è stata il 16 giugno, poiché indicava il giorno di erogazione finale della settimana e copriva quattro pagamenti distinti.
Tra i crediti disponibili ci sono l’Indennità Unica, l’Indennità di disoccupazione NASPI, l’Indennità di disoccupazione agricola e il Bonus ex Renzi, ribattezzato Bonus Irpef.
Il 16 giugno potrebbe essere stato un momento opportuno per saldare eventuali debiti insoluti, compresi quelli di aprile, e anche per ricevere la rata di fondi di giugno.
A tale scopo era disponibile l’opzione di pagamento con tratta singola. Chi non ha optato per il bonus da 100 euro di Renzi il 16 giugno può anticipare di riceverlo in un prossimo futuro.