Errori come cambiarne la prospettiva per renderli un vantaggio

Commettere errori ormai è all’ordine del giorno. D’altronde, sbagliare è umano. Ma come cambiare la prospettiva di uno sbaglio, trasformandolo in un vantaggio?

Imparare dagli errori
Imparare dagli errori- Oipamagazine.it

Spesso infatti capita che un errore venga visto come un fallimento, un qualcosa di cui avete paura o da cui nascondersi. Ma come cambiare prospettiva?

L’errore, un elemento sempre presente nella nostra vita

Se si prende come punto di riferimento il funzionamento del cervello umano, è possibile affermare che è proprio attraverso l’errore che si apprende molto più efficacemente.

Basta guardare un bambino che, commettendo errori e quindi facendo dei tentativi, riesce a capire come funzionano le cose. Si tratta di una condizione che non cambia anche quando si cresce e che quindi porta anche gli adulti a commettere degli sbagli per capire qual è la cosa giusta e quale quella sbagliata.

Nonostante ciò, con la crescita ci si trova di fronte a diversi fattori che rendono molto più difficile il riuscire ad imparare attraverso i propri errori. Anche da adulti, un errore può trasformarsi in un’opportunità o in un’occasione.

Anche se commettere un errore può dar vita delle emozioni negative e spesso siamo portati ad essere bloccati proprio perché convinti che non si riesce a fare di meglio, è impossibile rinunciare a tutto ciò in quanto solo in questo modo riusciremo a diventare più consapevoli di ciò che siamo e di ciò che abbiamo intorno.

Per quale motivo si riesce ad imparare qualcosa ad ogni errore

Spesso capita che il commettere un errore causi ansia e angoscia, provocando così una grande difficoltà nel momento in cui si deve prendere una decisione.

Potrebbe accadere che il timore sia talmente forte al punto da non riuscire più a muoversi. Infatti, una caratteristica dell’essere umano, è proprio la paura di sbagliare.

Però cadere in errore vuol dire anche trovarsi in una situazione di pericolo sia fisico che emotivo. In ogni caso si tratta di una fonte di apprendimento fondamentale per la nostra mente.

Infatti il cervello è in grado di assimilare e imparare molto più in fretta se si impara proprio da un errore.

Attraverso uno studio condotto dall’University of Exeter che si trova in Inghilterra, è stata fatta una scoperta molto interessante.

Commettere un errore
Commettere un errore- Oipamagazine.it

Gli studiosi sono stati in grado di notare che il cervello di coloro che hanno partecipato al test, erano in grado di apprendere molto più velocemente delle informazioni nel momento in cui si rendevano conto che le previsioni che avevano fatto non rappresentavano ciò che era accaduto.

In poche parole, apprendevano di più quando capivano di aver sbagliato.

In particolar modo, hanno scoperto che nel momento in cui un soggetto riconosce di essere in errore, l’attività della regione temporale inferiore del cervello era molto più elevata.

Stiamo parlando dell’area in cui si trova la memoria visiva a lungo termine e che ha il compito di riconoscere gli oggetti.

Ma cos’è che si riesce ad imparare ogni qualvolta si commettono degli errori? E quali sono i vantaggi che si possono ottenere dopo aver sbagliato?

Cosa si riesce ad imparare dagli errori

Quindi, in linea di massima, è possibile affermare che si riesce ad imparare dagli errori solo nel momento in cui questi non vengono visti come un fallimento ma si mettono sotto un’ottica di un momento di apprendimento.

Infatti in queste occasioni si ha la possibilità di:

  • leggere tra le righe. Nel momento in cui si sbaglia, si deve cogliere ogni elemento presente nell’ambiente circostante e interpretarlo correttamente in pochissimo tempo;
  • gestire positivamente lo stress, la pressione a cui si viene sottoposti si trasforma in un fattore positivo che si porta ad agire con molta più efficacia senza farsi bloccare da emozioni negative;
  • consapevolezza, ossia essere consapevoli di sé dopo aver sbagliato e quindi capire qual è la strada da prendere per raggiungere uno scopo.

Chi riesce a riconoscere un errore, e quindi a relazionarsi positivamente con questi ultimi, di sicuro sarà tentato a non ripeterli oltre che ad accettare con più facilità anche gli errori commessi dagli altri.

Coloro che trovano un insegnamento in un errore, possono anche rimettersi in gioco più velocemente ed efficacemente. Un’affermazione che nasce da una spiegazione scientifica.

Nel momento in cui il cervello riesce a trovare un insegnamento nell’errore, va ad attivare i medesimi meccanismi della ricompensa, andando così a provare una sensazione di piacevolezza.

Modificare come viene percepito un errore

Dal latino, possiamo dall’espressione “errando discitur”, proviene il proverbio” sbagliando si impara”.

Anche se da secoli si sa quanto sia importante apprendere dopo un errore, modificare la percezione di questo, eliminando così ogni sensazione di fallimento, potrebbe essere molto più facile di quanto si pensa.

Per modificare il rapporto con l’errore, è molto importante fermarsi e riflettere su com’è stata costruita l’idea che abbiamo fin da quando eravamo piccoli.

Due sono i fattori che solitamente sono molto rilevanti tra cui il contesto sociale e quello scolastico che, con il passare degli anni, si trasforma nel contesto lavorativo.

Ed è proprio in tali contesti che si sviluppa il modo attraverso il quale si vive un errore.
infatti, a causa di ambienti troppo protettivi o eccessivamente giudicanti, non si riesce a dar vita ad un’autonomia libera e quindi non si ha la possibilità di imparare, commettendo degli errori.

Nel caso in cui non si è liberi di sbagliare e si vive l’errore soltanto come una sofferenza, nessuno potrà cogliere degli insegnamenti o delle opportunità da un evento sbagliato.

In che modo riuscire a cambiare le cose? Una soluzione potrebbe essere quella di concentrarsi a pieno sullo scopo finale e vedere l’errore solo come un elemento che fa parte del processo e non come un ostacolo che blocca ogni cosa.

Di sicuro è molto più stimolante concentrarsi sull’obiettivo piuttosto che restare fermi di fronte all’errore.

Se si pensa alle soluzioni, un’altra potrebbe essere quella di tenere a mente che nel momento in cui si sbaglia, ci si trova di fronte a nuove cose.

Infatti non sempre un errore causa delle conseguenza negative e quindi, da esso si può trarre un insegnamento che ci porta a crescere sia come professionisti che come persone.

L’errore può essere visto anche come una deviazione che porta, nelle nostre vite, una novità che nessuno mai si sarebbe aspettato.

I tre errori che si sono commessi nella storia e che vengono ricordati ancora oggi

Una volta James Joyce pronunciò alcune parole che sono rimaste nella storia, ossia:

“Gli errori sono i portali di nuove scoperte”.

Un’espressione che è abbastanza adatta in precisi momenti della storia. Pensate a cosa sarebbe potuto accadere alla cura dello stafilococco se Fleming non si fosse sbagliato e non avesse lasciato a casa quei celebri vetrini.

Una distrazione che gli diede la possibilità di fare una scoperta eccezionale, capendo che la muffa che appartiene alla famiglia dei Penicillinum possedeva delle capacità antibatteriche.

Se all’epoca Fleming si fosse bloccato di fronte all’errore, non avrebbe in nessun modo potuto capire di fronte a cosa si stesse trovando.

Intorno al 1850, Ascanio Sobrero cercò di sintetizzare la nitrocellulosa, un composto che in quel periodo veniva utilizzato per diversi fini.

Nonostante ciò, l’esperimento fu talmente fallimentare che egli commise un errore nel dosaggio perdendo così il laboratorio che saltò in aria.

Nonostante ciò, non si lasciò abbattere e si rese conto con sarebbe bastato sistemare il dosaggio. In seguito, la nitrocellulosa fu usata da Alfred Nobel per brevettare la dinamite.

Il terzo errore che è stato in grado di cambiare il modo di vivere è quello commesso dai fratelli Kellogg.

I corn flakes nati da un errore
I corn flakes nati da un errore- Oipamagazine.it

Da una distrazione nacquero i corn flakes, i celebri fiocchi di mais che da più di 100 anni vengono utilizzati come alimento principale per le colazioni.

All’epoca, il dottor John Harvey Kellogg, insieme a suo fratello, si occupavano di gestire un sanatorio.

La loro intenzione era quello di andare alla ricerca di un alimento vegano adatto ai propri pazienti pazienti, un qualcosa che avesse anche un ottimo apporto nutritivo.

La storia afferma che i due fratelli cercarono di raffreddare dei semi di grano cotto anche se li lasciarono così tanto tempo al punto da dimenticarsene.

Solo quando si ricordano del progetto a cui stavano lavorando, decisero di non buttare il lavoro fatto, ma di lavorarli così da offrirgli comunque ai pazienti.

Con grande stupore, scoprirono che la loro creazione era molto apprezzata e, dopo aver aggiunto un po’ di zucchero e degli aromi, furono messi nel mercato.

Insomma, si tratta di storie in cui l’errore non viene visto come un ostacolo ma come un’opportunità da cui imparare e trarre un insegnamento.

Quando si sbaglia non si impara soltanto qualcosa su sé stessi, ma si va alla scoperta di nuove opportunità che nessuno avrebbe mai immaginato.

Anche se può sembrare difficile, è molto importante trovare il lato positivo anche in ogni errore, così che si possa modificare la prospettiva e imparare da esso.

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