È possibile chiedere la riduzione del canone di affitto fino ad arrivare a pagarne la metà? Vediamo tutti i casi previsti.
Nei casi in cui un inquilino si trova in difficoltà finanziarie, come durante l’attuale era storica o durante periodi di perdita del lavoro o licenziamenti temporanei, è consentito richiedere una riduzione dell’affitto al proprietario.
Questo è uno scenario che molte persone hanno dovuto affrontare nell’ultimo anno a causa delle difficoltà causate dall’inflazione.
Di conseguenza, il governo ha implementato varie misure a sostegno sia degli inquilini che dei proprietari.
Una di queste misure è il recente decreto legge Sostegni Bis che ha ampliato la gamma dei bonus affitto per le imprese fino a 15 milioni di euro, consentendo perdite fino al 30% e includendo requisiti flessibili per il settore turistico.
È importante notare che ci sono altre circostanze in cui anche l’affitto può essere abbassato. Approfondiremo ulteriormente questi dettagli.
Bonus affitto per uso abitativo
Incoraggiando un comportamento etico tra i proprietari di immobili in affitto, il bonus affitto offre uno sconto sui pagamenti mensili dell’affitto in caso di difficoltà finanziarie.
In ottemperanza al Decreto Sostegni, sono state erogate agevolazioni per la locazione residenziale ai proprietari di immobili se hanno canone ridotto per i propri inquilini.
Tale agevolazione si applica ai contratti già in essere, se l’immobile è la prima abitazione dell’inquilino e si trova in un comune ad alta densità abitativa come determinato dal CIPE, che pubblica on line gli elenchi.
L’agevolazione assumerà la forma di un contributo a fondo perduto del 50% dello sconto che è stato applicato, fino ad arrivare a massimo di 1200 euro all’anno per ciascun locatore.
Sconto sull’affitto per difetti all’immobile
Uno scenario in cui può verificarsi una diminuzione dei canoni di locazione è quando il proprietario lo richiede, adducendo un difetto nell’immobile che è stato scoperto solo dopo la firma del contratto di locazione.
Questi difetti possono includere un impianto di climatizzazione malfunzionante, difficoltà a chiudere le finestre, una cantina inutilizzabile perché non svuotata, la presenza di muffe e altri problemi simili.
Tali difetti diminuiscono il valore dell’immobile e, pertanto, le parti interessate possono concordare una riduzione proporzionale del canone di locazione precedentemente stabilito, che si basava sul presupposto che l’immobile fosse in migliori condizioni.
L’articolo 1578 del codice civile disciplina la fattispecie relativa ai vizi della cosa locata. L’articolo prevede che se al momento della consegna il bene risultasse presentare difetti che ne riducano notevolmente l’idoneità all’uso cui è destinato, il locatario può chiedere o la risoluzione del contratto o la riduzione del pagamento, a meno che il locatario non ne fosse a conoscenza difetti o erano facilmente visibili.
Inoltre, se il locatore non era a conoscenza dei vizi durante la consegna del bene, è tenuto a risarcire il locatario degli eventuali danni subiti a causa dei vizi.
In caso di ristrutturazioni
Ci sono situazioni in cui un edificio necessita di lavori di ristrutturazione immediati. In questi casi, l’articolo 1584 del codice civile delinea i diritti degli inquilini in materia di riparazioni.
Se le riparazioni durano più di 1/6 della durata della locazione o più di venti giorni, l’inquilino ha diritto ad una riduzione del canone proporzionale alla durata delle riparazioni e alla perdita d’uso.
Tuttavia, la legge non specifica l’importo della riduzione. Inoltre, se le riparazioni rendono inabitabile lo spazio abitativo dell’inquilino e non è possibile predisporre una sistemazione abitativa adeguata, l’inquilino potrebbe essere in grado di rescindere il contratto in base alle circostanze.
Riduzione del canone: come richiederla?
Se si desidera richiedere una riduzione del canone d’affitto, lo si può fare tramite raccomandata.
Questo approccio è consigliato se la riduzione è dovuta a difetti o problemi con il lavoro, o se si tratta di una richiesta lecita. È necessario includere nella raccomandata le informazioni sui vizi contestati o sui lavori in corso.
Ogni volta che un inquilino e un proprietario decidono di ridurre l’affitto, è importante creare un documento scritto che entrambe le parti firmino.
Tale scrittura privata non deve essere registrata o soggetta ad imposta di bollo e deve riportare l’importo del canone originario, la data di entrata in vigore del nuovo canone e il nuovo canone pattuito.
Per segnalare la riduzione all’Agenzia delle Entrate è possibile compilare e inviare online il modulo RLI. Inoltre, si consiglia di presentare l’accordo in anticipo per semplificare il processo.