Alcuni studenti del Politecnico di Milano hanno messo a punto un’idea davvero rivoluzionaria per salvaguardare mari e oceani. Scopriamo a cosa potranno servire in futuro i gusci delle ostriche. Ecco i dettagli.
Si chiama progetto Oyster2life e potrà davvero in futuro permettere la salvaguardia dei mari e degli oceani. Come? Semplicemente sfruttando i gusci delle ostriche. Di cosa stiamo parlando? Ecco l’idea rivoluzionaria nata da un’impresa di 23 valorosi studenti del Politecnico di Milano.
Il rispetto del nostro pianeta passa inevitabilmente anche dal modo in cui “trattiamo” i nostri mari e oceani. Ogni anno, purtroppo, finiscono sul fondo delle acque tantissimi prodotti che concorrono all’inquinamento degli oceani e di tutti i mari. Non ci riferiamo solo alla plastica, ma anche a tanti altri elementi.
Essi possono essere detergenti chimici, varie sostanze inquinanti e contaminanti, pesticidi e prodotti chimici dall’impatto devastante per tutto l’habitat marino – sia in riferimento alla fauna che alla flora.
Sono tante le strategie messe in atto nell’ultimo periodo per ridurre al massimo l’inquinamento dei mari. Oltre al minor consumo di plastica, alla pulizia delle spiagge e alla riduzione delle emissioni nocive, infatti, si sta facendo molta presa sull’emozione delle persone.
Sono sempre di più, infatti, gli individui ad aver cambiato i propri comportamenti sbagliati e a fare di tutto per aiutare gli oceani e, di conseguenza, l’intero pianeta.
In questo articolo, però, non vogliamo parlare in generale di questo argomento, bensì fossilizzarci su un aspetto specifico, vale a dire sul progetto Oyster2life con l’utilizzo dei gusci delle ostriche. Ecco di che cosa si tratta.
Gusci delle ostriche per salvare i mari: ecco l’incredibile progetto
I gusci delle ostriche in futuro non dovranno più essere gettati via dai ristoratori o da chiunque decida di assaporare queste prelibatezze. Essi, infatti, potranno avere una seconda vita, davvero molto importante. Potrebbero riuscire, infatti, a concorrere alla salvaguardia dei mari. Vediamo come.
La prima funzione dei gusci di tali molluschi è quella di permettere alle larve di attaccarsi a essi. In tal modo, contribuiranno notevolmente al ripopolamento degli oceani, dando vita a a un nuovo rinfoltimento di tutto l’ecosistema del mare.
Il progetto Oyster2life degli studenti del Politecnico di Milano, però, mira anche a qualcosa di diverso. L’utilizzo dei gusci delle ostriche, infatti, potrà servire anche a pulire l’oceano nel vero senso della parola. A cosa facciamo riferimento? Ecco tutti i dettagli su una idea davvero incredibile e innovativa.
Progetto Oyster2life: ecco come le ostriche salvaguarderanno mari e oceani
I gusci delle ostriche sono solo all’apparenza degli scarti. In realtà, permettono di eliminare l’azoto e il carbonio presenti nelle acque dei mari e degli oceani. Il progetto Oyster2life è risultato essere quello vincitore della settima edizione della competizione Enactus Italia, alla quale hanno partecipato ben 16 università italiane.
A spuntarla, come detto, sono stati gli studenti del Politecnico di Milano con questa incredibile idea dei gusci delle ostriche. La rimozione di carbonio e azoto consente di pulire il mare e di assicurare un maggiore equilibrio a tutto l’ecosistema.
I gusci di questi molluschi, poi, avranno l’incredibile scopo di protezione delle varie barriere coralline presenti in diverse zone del mondo. Sono, infatti, di struttura uguale agli scheletri dei coralli e permettono di formare nuove barriere coralline, realizzando nuove rocce marine.
Nonostante non siano dei coralli, la struttura e la funzione dei gusci delle ostriche è molto simile e consente di creare barriere formate da elementi del tutto naturali. Come purtroppo tutti sappiamo, le barriere coralline sono in grande pericolo.
Questa soluzione potrebbe garantire ancora la loro presenza, oltre a tutte le incredibili funzioni dei gusci delle ostriche accennate in precedenza.