Riversare l’acqua nel terreno del vicino è da considerarsi un reato? Se sì, quali sono i limiti e le sanzioni previste dall’ordinamento giuridico?
Per molte persone, la loro casa è un santuario dove rilassarsi e ricaricarsi dopo una giornata faticosa e travolgente.
È un luogo dove possono intrattenere e godersi la compagnia dei propri cari durante serate accoglienti.
Sembra che quasi tutti siano colpiti dalla crescente mancanza di civiltà e buone maniere, che hanno trasformato le nostre case un tempo accoglienti in ambienti da cui cerchiamo di fuggire.
La pace è disturbata da vicini maleducati che, con le loro azioni, sporcano gli spazi comuni e dimostrano un totale disprezzo per il benessere degli altri.
Odori e rumori
Si spera sempre che i residenti di ogni edificio si attengano alle normative stabilite. Tuttavia, sembra che i conflitti derivanti da disaccordi tra residenti vicini stiano diventando sempre più comuni.
Una delle problematiche più comunemente riportate nelle controversie condominiali ruota attorno al tema del rumore.
Questo può includere individui che suonano musica o guardano la TV a volumi eccessivamente alti dopo un certo tempo, coloro che praticano strumenti musicali, coloro che si dedicano a progetti fai-da-te che comportano forti martellamenti e perforazioni a tutte le ore e coloro che intraprendono accese discussioni con i loro figli o coniuge.
Le liti condominiali riguardano spesso il tema degli odori alimentari. Gli odori possono variare dall’aroma del cibo grigliato al profumo delle zuppe.
Scale, balconi e androni sono spesso interessati da questi fumi, che non sempre sono piacevoli ai sensi.
Ai sensi dell’articolo 844 del codice civile, non è in potere del proprietario impedire l’ingresso di determinati elementi come fumo, calore, fumi, rumore e vibrazioni dalla proprietà del vicino, purché non superino il livello accettabile di tolleranza, tenendo conto della situazione del luogo.
Se non esiste uno standard specifico per determinare l’odore, allora la legge considera intollerabile un suono se la disparità tra il rumore prodotto, come un vicino che suona i tamburi o una perforazione, e il rumore ambientale, come quello delle auto sulla strada o treni in transito, supera i 3 decibel.
Negli ultimi tempi, sono aumentati anche i casi in cui sorgono conflitti tra vicini a causa della decisione di una delle parti di scaricare la propria acqua sulla proprietà adiacente.
È reato riversare acqua nel terreno del vicino?
Nelle zone rurali o montuose, i proprietari di immobili spesso scelgono di scaricare il drenaggio oi getti d’acqua dai loro sistemi personali sulla terra dei vicini.
Questa decisione viene tipicamente presa a causa dell’isolamento dalle aree densamente popolate, che consente una maggiore libertà nelle proprie azioni, portando spesso i proprietari a superare i propri confini legali.
La domanda è se illegale o meno perpetrare un’attività del genere. La risposta è nelle pagine del Codice Civile, nello specifico nell’articolo 911.
Questo articolo delinea gli obblighi e le responsabilità di un proprietario che opta per stabilire una fonte d’acqua (che può comportare la formazione di un legittimo canale) in prossimità di un’abitazione vicina.
Limiti e sanzioni
Come da disciplina dettata dalla normativa di riferimento, è onere del proprietario dell’abitazione in questione mantenere un dislivello minimo (pari alla profondità dello scavo effettuato) tra il corso d’acqua che intende realizzare ed il confine condiviso con il confinante proprietà.
Inoltre, al fine di non incorrere nelle sanzioni riservate a chi costruisce fabbricati con irregolarità, è onere del costruttore realizzare le necessarie opere strutturali in modo da non compromettere la vivibilità dell’immobile adiacente.
Solo quando queste condizioni sono soddisfatte la creazione di una nuova fonte d’acqua è considerata accettabile all’interno del nostro sistema giuridico.