Conto cointestato, brutta sorpresa in arrivo: fate attenzione alla nuova normativa

Una nuova normativa cambia le carte in tavolo per quanto riguardo il conto cointestato. Vediamo cosa dicono le nuove regole.

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È frequente che coppie sposate o genitori e figli condividano conti correnti. Tuttavia, cosa succede se uno dei correntisti viene a mancare?

Oppure, cosa succede se la preclusione diventa una preoccupazione? Esploriamo tutti gli ultimi sviluppi riguardanti questi scenari.

Come suggerisce lo stesso nome, un conto corrente è classificato come cointestato se ci sono più proprietari. Esistono due varianti di conto corrente cointestato:

  • a firma congiunta, dove ogni tipologia di attività comporta necessariamente l’autorizzazione di ognuno degli intestatari;
  • a firma disgiunta, dove ogni intestatario è libero di agire in forma autonoma e, quindi, prelevare denaro, effettuare bonifici e ogni operazione bancarie prevista.

Ogni singolo titolare di conto è autorizzato a prelevare solo un importo corrispondente alla sua quota nel conto.

Per illustrare ciò, supponiamo che un conto corrente abbia due correntisti, ognuno dei quali detiene una partecipazione del 50% nel conto.

Se il saldo del conto è di 1.000 euro, ogni titolare può prelevare fino ad un massimo di 500 euro. Nel caso in cui un conto corrente condiviso venga scoperto, ne consegue uno scenario leggermente diverso.

Indipendentemente da chi è in colpa, la banca può richiedere a tutti i correntisti di pagare l’intero importo del debito per saldare il conto.

Il conto cointestato è soggetto sia all’eredità che al pignoramento

Pur comportando spesso più disagi che benefici, rimane prassi comune tra coniugi o tra genitori e figli condividere un conto corrente cointestato.

In realtà avere un conto corrente unico può essere vantaggioso in termini di abbattimento dei costi di gestione.

Una domanda comune spesso posta riguarda ciò che accade quando uno dei proprietari del conto muore.

Conto cointestato
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Gli scenari possibili sono due: nel caso in cui il cointestatario abbia firme congiunte, in caso di decesso di uno dei cointestatari, agli altri cointestatari del conto è vietato l’accesso al conto, che rimane bloccato finché la banca non riceve la dichiarazione di successione.

Tuttavia, nei casi in cui il conto abbia una firma separata, la banca blocca solo gli importi dovuti ai beneficiari del defunto, mentre gli altri comproprietari possono riscuotere senza fatica le rispettive quote.

È della massima importanza notare che i titolari di conti cointestati che adottano misure precauzionali per salvaguardare i propri fondi prelevando tutto il denaro dal conto una volta che vengono a conoscenza della morte imminente dell’altro titolare del conto, possono potenzialmente affrontare conseguenze legali.

In particolare, la banca può esigere la restituzione dei fondi prelevati in quanto, in caso di trapasso di uno dei cointestatari, metà del saldo del conto deve essere ripartito tra gli eredi.

In nessun caso il titolare del conto cointestato superstite, anche se è il coniuge del defunto, può rivendicare tutti i fondi presenti sul conto.

In caso di pignoramento?

La fase successiva del processo è quella più spiacevole: quali sono le implicazioni del pignoramento? Se il debito inadempiente appartiene ad uno solo dei correntisti, può essere pignorata solo la sua quota.

Prelevare al Bancomat
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I fondi rimanenti rimarranno intatti e gli altri comproprietari manterranno la possibilità di accedere e utilizzare la loro parte dei fondi rimanenti nel conto.

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