Se le foglie degli alberi del vicino cadono sul proprio terreno o in giardino, come bisogna comportarsi? Vediamo cosa dice la legge in merito.
È una situazione che probabilmente molti di noi hanno sperimentato: l’inconveniente di far cadere foglie da un albero in un giardino vicino.
Questo evento, sebbene comune, può spesso portare a disaccordi tra proprietari terrieri vicini, sollevando questioni sui loro diritti e doveri.
Chi dovrebbe essere responsabile della manutenzione della potatura e del dissodamento del suolo? E chi dovrebbe essere ritenuto responsabile se le foglie intasano gli scarichi, causando l’accumulo di acqua durante la pioggia?
Lo scopo di questo articolo è quello di dare risposta a una domanda frequente: quali sono i passi da fare se le foglie di un vicino cadono nella proprietà, tenendo conto delle disposizioni del codice civile italiano e delle relative sentenze legali? Procediamo comunque con ordine.
Danni causate da foglie: cosa dice la legge
L’articolo 2051 del Codice Civile stabilisce la responsabilità dell’individuo per qualsiasi danno causato da cose sotto la sua custodia, compresa la vita vegetale, a meno che non possa essere accertato un evento imprevisto.
In termini più semplici, se si possiede un bene, come un albero, e questo causa danni a terzi, come le foglie che bloccano il drenaggio del vicino, si è responsabile del danno.
Tale responsabilità è limitata alle circostanze in cui il danno è conseguenza immediata e prevedibile della natura intrinseca del bene e delle obbligazioni ad esso connesse.
Secondo la giurisprudenza italiana, la caduta di foglie sulla proprietà adiacente è un evento comune e innocuo e non indica responsabilità da parte del proprietario dell’albero.
Tuttavia, se il proprietario dell’albero trascura di eseguire un’adeguata manutenzione, come il taglio periodico dello stesso, che successivamente porta a danni, allora può essere soggetto a responsabilità.
All’interno del nostro sistema legale, non è fattibile intentare causa per danni futuri o danni che hanno un valore minimo.
Inoltre, per essere risarciti di un danno, deve essere dimostrato che il danno sia significativo e attuale.
Pertanto, se una persona è chiamata a spazzare le foglie cadute dall’albero del vicino, questo non è considerato un danno risarcibile in quanto è un evento naturale causato dal vento.
In alternativa, si deve effettuare una valutazione per determinare se l’albero del vicino è situato ad una distanza che rispetti le regole dettate dalla legge per gli impianti situati sul confine.
Quando il danno subito è di notevole valore, le circostanze cambiano. Per illustrare, supponiamo che ci sia un albero che si trova sulla linea di demarcazione di due lotti.
Le foglie di questo albero cadono sulla proprietà del vicino, bloccando il suo sistema di drenaggio e provocando l’accumulo di acqua.
Se il proprietario dell’albero non lo ha potato regolarmente, può essere ritenuto responsabile per eventuali danni che si verificano.
Distanze minime da rispettare quando si pianta un albero
Il tipo di albero determina la distanza minima richiesta tra l’albero e un confine di proprietà. Quando si tratta di alberi imponenti come noci, castagni, olmi, cipressi, pini, querce, pioppi platani e altri simili, è indispensabile mantenere una distanza non inferiore a tre metri.
Questi tipi di alberi sono noti per i loro tronchi torreggianti, che possono essere solitari o divisi in rami.
Quando si piantano alberi a fusto corto, che hanno tronchi che si allargano fino a un’altezza massima di tre metri, è importante assicurarsi che siano distanti almeno un metro e mezzo dal confine.
Per quanto riguarda le viti, gli arbusti, gli alberi da frutto che non raggiungono un’altezza superiore ai due metri e mezzo e le siepi vive, vanno piantati a non meno di mezzo metro l’uno dall’altro.
Se le siepi sono composte da piante come ontani, castagni o specie simili che vengono potate regolarmente vicino alla base, vanno piantate a non meno di un metro di distanza. Per le siepi di robinia, la distanza minima tra le piante dovrebbe essere di due metri.
Quando si determina la distanza tra un albero e un confine di proprietà, la misurazione viene effettuata dalla base esterna del tronco dell’albero al momento della piantagione fino alla linea di confine o dal sito di impianto alla linea di confine.
Esistono eccezioni per le distanze minime?
Nelle situazioni in cui esiste un confine che separa due aree con un muro, sia esso di proprietà privata o comune, le distanze minime obbligatorie tra gli impianti non si applicano.
Tuttavia, è fondamentale evitare che le piante superino l’altezza della sommità del muro divisorio.
Se si scopre che un albero ha violato i requisiti di distanza prescritti dalla legge, deve essere rimosso. Tuttavia, l’onere di questo compito non può ricadere sul vicino offeso.
Invece, devono avviare un’azione legale e chiedere l’intervento del tribunale per garantire che la parte responsabile svolga l’azione necessaria.
L’articolo 896 del codice civile precisa che il proprietario del terreno può esigere la potatura dei rami del vicino che varcano il confine e l’onere della manutenzione ricade sul proprietario dell’impianto, ai sensi del citato articolo.