Crollano i prezzi del gas in Italia e in tutta Europa. Chi riuscirà a risparmiare sulla bolletta il doppio dei soldi?
La riduzione dei prezzi del gas non è stata semplicemente una piccola flessione: piuttosto, il costo è crollato drasticamente.
I prezzi sono scesi da 140 a 24,8 euro per megawattora qualche settimana fa. Tale valore riporta indietro nel tempo, ossia ai valori dell’ottobre del 2021, periodo in cui nessuno credeva che la Russia avrebbe avviato un conflitto che avrebbe spinto l’economia globale in una nuova recessione per colpa della crisi energetica.
Chi risparmierà il doppio dei soldi?
La notizia è molto vantaggiosa sia per i bilanci delle famiglie che per quelli aziendali, così come per i governi che hanno fornito supporto alle imprese e ai cittadini a causa delle bollette energetiche esorbitanti nell’ultimo anno e mezzo.
In attesa di chiarimenti sugli effetti del calo del prezzo del gas sull’inflazione, possiamo iniziare ad approssimare i potenziali risparmi sulla bolletta energetica.
Il nostro Paese è un ottimo esempio. Se dovesse continuare la tendenza attuale, la prevista riduzione delle spese per una tipica famiglia italiana potrebbe ammontare più o meno a 800-1.200 euro entro il 2023, come previsto dagli addetti ai lavori.
Queste cifre sono comprensive sia delle spese di gas che di energia elettrica.
Sicuramente le condizioni climatiche e la situazione economica del prossimo inverno influiranno sul costo del gas.
Secondo la piattaforma TTF nei Paesi Bassi, che funge da indicatore chiave per il mercato europeo, le previsioni suggeriscono che il costo del gas aumenterà solo in autunno e non durante l’estate, quando le materie prime vengono generalmente acquistate per rimpinguare le scorte.
Attualmente, i depositi di gas nell’Unione Europea sono in media al 67%, con l’Italia al 72%, dove il carburante viene immagazzinato per l’inverno dagli operatori.
Secondo la Commissione Europea, il raggiungimento di un livello di stoccaggio del 90% non comporterà un’escalation dei prezzi, come è avvenuto durante il picco della crisi energetica dello scorso anno, quando i costi sono saliti a 340 euro per megawattora entro la fine di agosto.
In sintesi, gli attuali prezzi di consegna per ottobre sono di 33 euro per megawattora, con il prezzo medio stimato in 47 euro per l’inverno prossimo.
I vantaggi a favore delle famiglie
Se è vero che l’aumento del prezzo della benzina dal livello attuale costituisce un aumento del 90%, è fondamentale notare che siamo ancora molto lontani dai massimi invernali di oltre 100 euro al gallone. I benefici iniziali della conservazione dovrebbero diventare evidenti nel prossimo futuro.
Il 6 giugno ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) svelerà il nuovo prezzo della materia prima gas che stabilirà nel mese di giugno il costo del gas.
Poiché il gas rappresenta il combustibile che più viene utilizzato per produrre energia, il suo prezzo ha un impatto diretto sulle tariffe elettriche.
ARERA è tenuta per legge a rivedere le tariffe e annuncerà la revisione tariffaria per il terzo trimestre dell’anno a fine giugno.
Si prevede una diminuzione della spesa delle famiglie e delle piccole imprese sia per il gas che per l’energia elettrica.
A questo punto, è opportuno iniziare il calcolo del potenziale economico delle famiglie, le imprese e persino del tesoro dello Stato.
Nell’anno 2022, sia le amministrazioni Draghi che quelle Meloni hanno designato una somma di 55 miliardi di euro per contrastare l’escalation della spesa energetica.
Una quota significativa, il 75%, dello stanziamento è stata riservata al fine di contenere l’impennata.
Nel 2022 gli oneri sostenuti per l’agevolazione luce e gas ammontano complessivamente rispettivamente a 2.001 milioni di euro e 1.830 milioni di euro, finalizzati al potenziamento dell’assistenza e del sostegno sociale.
Adesso bisogna soltanto attendere buone notizie in merito a un ulteriore abbassamento del prezzo del gas.