Cos’è il bonus 383 euro per le donne? Come funziona la domanda? Chi ha diritto a presentarla? Risponderemo a tutte queste domande.
Inserito nella Legge di Bilancio per l’anno 2023, il bonus mamme disoccupate, noto anche come assegno di maternità dei Comuni, è una forma di sostegno al reddito.
Tale contributo è erogato dai Comuni ma concesso dall’INPS ed è destinato alle madri disoccupate o non lavoratrici, comprese le casalinghe.
Come suggerisce il nome, questa misura è uno dei numerosi sussidi offerti dal governo per sostenere le famiglie a basso reddito. Nello specifico viene erogato alle mamme il cui reddito ISEE è minore di 19.185,13 euro.
Le madri che si trovano disoccupate possono richiedere il bonus in tre circostanze distinte. Se hanno bambini nati dal 1 gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, entro un intervallo di sei mesi, possono aderire al programma.
Stesso discorso per le adozioni e le assegnazioni preadottive per i bambini fino a 6 anni, mentre le adozioni o le assegnazioni internazionali possono essere effettuate per i bambini fino ai 18 anni.
Per entrambe le tipologie di adozione e preaffidamento o assegnazione, il termine per il loro completamento è limitato al periodo compreso tra il 1 gennaio 2023 e il 31 dicembre 2023, assicurando che siano stati completati non più di sei mesi fa.
Bonus mamme disoccupate: a quanto ammonta?
Come da circolare n. 26 datata 8 marzo 2023, l’INPS ha rivisto l’importo del bonus per le madri disoccupate a 383,46 euro mensili per l’anno 2023. L’importo complessivo del bonus, se erogato per cinque mensilità, risulta essere di 1.917,30 euro.
Per poter beneficiare del sostegno è necessario che il valore ISEE non superi i 19.185,13 euro, rivisto per l’anno 2023.
I requisiti
Prima di informarsi sul bonus madri disoccupate, è necessario comprendere che questa misura è destinata a fornire un sostegno al reddito esclusivamente alle madri che soddisfano determinati criteri.
In caso di parto, adozione o affidamenti preadottivi, la responsabilità dell’erogazione degli assegni ricade principalmente sui cittadini residenti in Italia, nonché sui cittadini comunitari e stranieri in possesso di regolare permesso di soggiorno.
Per accertare l’idoneità del tipo di permesso di soggiorno necessario per percepire l’assegno è indispensabile rivolgersi al comune di residenza.
L’indennità è subordinata a limiti di reddito, che impongono che solo le persone che rientrano in una determinata fascia sono ammissibili.
In particolare, a partire dall’anno 2023, per poter beneficiare dell’indennità è richiesto un reddito ISEE non superiore a 19.185,13 euro.
Per le adozioni o gli affidamenti preadottivi il minore non può superare i 6 anni di età al momento dell’adozione o dell’affidamento, mentre nel caso di adozioni o affidamenti internazionali il limite di età è esteso a 18 anni.
Per avere diritto al bonus madri disoccupate, la madre non deve essere coperta da alcuna previdenza sociale o rispettare lo specifico limite annuale, e non deve aver percepito alcun altro assegno di maternità INPS ai sensi della legge n. 488 del 23 dicembre 1999.
Possono richiedere il bonus le madri occupate e lavoratrici, purché non percepiscano l’indennità di maternità.
Nel caso in cui una madre lavoratrice riceva trattamenti di importo minore al bonus previsto per le madri disoccupate, riceverà solo la differenza di quota.
Quando fare la domanda per il bonus mamme disoccupate 2023
Per ricevere il bonus per le madri disoccupate le domande possono essere presentate in qualsiasi momento dell’anno 2023, ma devono essere presentate entro e non oltre il 31 dicembre dello stesso anno.
L’aspetto fondamentale da ricordare è che la domanda va presentata entro 6 mesi dal parto o dall’ottenimento dell’affidamento per adozione.
Si raccomanda di verificare che il richiedente sia in possesso della carta d’identità e del codice fiscale prima di presentare la domanda. Inoltre deve disporre del modello ISEE 2023 e di eventuale permesso di soggiorno.
La madre deve anche dichiarare sotto la propria responsabilità di possedere tutti i requisiti necessari per l’assegno e di non aver richiesto l’assegno statale di maternità per lo stesso figlio tramite autocertificazione.
Per ricevere l’accredito agevolato o un bonifico domiciliato, nella domanda devono essere specificati i dati IBAN.