L’Agenzia delle Entrate può intervenire e monitorare i bonifici effettuati dai comuni cittadini e dalle aziende. In quali circostanze?
I bonifici sono un mezzo di trasferimento di denaro disponibili ormai da diverso tempo. Rispetto al passato, però, anche grazie all’home banking, questa pratica si è diffusa tantissimo.
Da ciò nasce la costante verifica e regolamentazione da parte dell’Agenzia delle Entrate delle operazioni finanziarie e monetarie, che è strettamente legata all’Unità di Informazione Bancaria (UIF) della Banca d’Italia.
Ciò è particolarmente vero per trasferimenti in conto capitale significativi o triangolazioni complesse, che richiedono un controllo approfondito e meticoloso.
Al contrario, il bonifico bancario è un metodo di transazione altamente tracciabile in quanto richiede un consenso esplicito.
Questo consenso può essere dato attraverso mezzi elettronici o di persona con la firma della persona che lo ha avviato.
I bonifici bancari sono ampiamente utilizzati per i pagamenti in contanti e possono essere facilmente eseguiti dal titolare del conto attraverso l’online banking per vari scopi.
Se non esiste una scadenza specifica e la quantità di denaro trasferita varia, il trasferimento è considerato un evento una tantum.
Se invece sono previste scadenze fisse e uno specifico ordine di bonifici con firma scritta o elettronica, il bonifico assume carattere periodico o automatico.
L’Agenzia delle Entrate monitora questi bonifici
Questo può essere per un periodo di tempo specifico o indefinito. Con la rapidità del processo e il trasferimento diretto di fondi da un conto all’altro, i bonifici bancari stanno diventando più popolari rispetto ai metodi tradizionali come assegni e scambi di contanti.
In caso di trasferimento di somme ingenti su conti esteri e chiusura pressoché contemporanea del conto italiano, l’Agenzia delle Entrate può svolgere accertamenti approfonditi.
Per evitare potenziali controversie, il debitore deve autorizzare il trasferimento e la banca deve registrare e notificare la transazione a entrambe le parti.
In tali circostanze, deve essere compilato un documento designato. Questo documento autorizza il trasferimento di un importo predeterminato dal conto bancario del debitore al conto del creditore, dato che il creditore è in possesso del Bank Identity Statement.
La responsabilità di coprire le spese associate a questa transazione ricade sul debitore, in quanto eventuali spese applicabili verranno detratte direttamente dal suo conto.
Controlli approfonditi da parte dell’UIF
Una moltitudine di operazioni che coinvolgono soggetti diversi, che vanno dalle società di intermediazione immobiliare agli intermediari finanziari e fiduciari iscritti all’albo, passando per gli istituti di moneta elettronica e le società di gestione del risparmio, sono oggetto di approfonditi controlli da parte dell’UIF (Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia).
Le operazioni che non vengono sottoposte a controllo
Le procedure di controllo sui conti bancari di professionisti e privati si limitano a una categoria specifica di transazioni, ovvero quelle che riguardano l’ingresso di denaro sul conto.
L’Agenzia delle Entrate ha il diritto di verificare i versamenti di contante, i bonifici bancari e i depositi di assegni. In questi casi, il contribuente potrebbe essere chiamato a fornire una spiegazione.
Ad esempio, se si ricevono 20.000 euro da un amico, l’Agenzia potrebbe chiedere di conoscere la motivazione del versamento.
Tuttavia, le operazioni di uscita non sono soggette a controlli. Pertanto, i trasferimenti di denaro che avvengono tramite bonifici, così come i prelievi di denaro dal conto o i prelievi dagli sportelli ATM non sono verificati.
Se si effettua a un amico un bonifico di 20.000 euro, tale operazione non sarà controllata. Questa differenza di trattamento è giustificata dal fatto che i controlli si concentrano sulle entrate sul conto corrente.