Attenzione a questi versamenti considerati redditi in nero sul conto corrente, poiché potrebbero destare sospetti e far scattare il controllo da parte del Fisco.
Navigare nel regno dei versamenti e dei prelievi di contante sui conti correnti è come attraversare un infido campo minato.
È importante distinguere tra la possibilità di pagare in contanti e l’effettivo utilizzo del contante, che ha un limite di 5.000,00 euro nel 2023 come previsto dalla Legge di Bilancio ratificata dall’amministrazione Meloni.
Sebbene non vi sia alcun vincolo legale sulla quantità di denaro che può essere depositata sui conti correnti, è importante considerare il contesto, in quanto qualsiasi operazione superiore a 10.000 euro indurrà l’istituto di credito a denunciarlo al fisco, che potrebbe quindi effettuare ulteriori valutazioni.
È possibile versare qualsiasi importo da una fonte di reddito trasparente e verificabile ai sensi del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (Tuir).
Attenzione ai versamenti considerati redditi in nero
Tuttavia, occorre prestare attenzione in quanto le autorità fiscali possono essere inflessibili e il cittadino ha l’onere della prova in caso di sospetto.
Le autorità fiscali possono valutare i fondi depositati nel conto bancario esistente di un qualsiasi cittadino italiano.
Questa valutazione riguarda non solo i trasferimenti in entrata da altri, ma anche eventuali depositi inspiegabili effettuati sul conto.
Si applica non solo ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti, ma anche ai privati cittadini italiani.
La recente sentenza della Corte di Cassazione, numero 19806 e datata 9 agosto 2017, ha chiarito che anche i dipendenti sono tenuti a giustificare all’Agenzia delle Entrate le eventuali somme versate sul proprio conto corrente se scatta un controllo bancario.
Cosa controllare sui depositi conto corrente
Se sul proprio conto corrente vengono depositate somme ingiustificate, potrebbero sorgere sospetti di evasione fiscale da parte del fisco, e il contribuente dovrà difendersi da tali accuse.
In termini di giustificazione di ogni versamento, sorge la domanda: “Come si ottiene ciò?”.
In primo luogo, si precisa che se un contribuente è libero di prelevare fondi dal proprio conto corrente senza alcuna spiegazione, è altrettanto vero che l’eventuale versamento effettuato su detto conto deve essere contabilizzato in caso di accertamenti bancari.
L’onere della prova per stabilire che i fondi non sono una forma di evasione fiscale ricade sul contribuente e tale prova deve essere sia scritta che testimoniale.
È importante notare che una dichiarazione testimoniale da sola non è sufficiente a questo proposito.
I pagamenti sono l’unico vincolo quando si tratta di effettuare controlli sul conto corrente, rendendo possibile effettuare tali controlli nei confronti di tutte le persone fisiche, comprese quelle prive di reddito d’impresa.