Stipendio più alto per 5 anni, ma per chi? Una categoria specifica di cittadini italiani, a patto però che presentino la domanda.
Ricevere uno stipendio più consistente può portare a una maggiore soddisfazione sul lavoro per molti dipendenti, rendendo meno faticosa la routine quotidiana.
Fortunatamente, la prospettiva di ottenere uno stipendio più alto è ormai una possibilità tangibile. L’INPS fornisce ai privati informazioni su come ottenere una retribuzione più elevata fino a un periodo di 5 anni.
A seguito di un decreto del Ministero del Lavoro, uscito in Gazzetta Ufficiale, si è registrato un significativo aumento di interesse per un programma Bonus strettamente legato alle più significative novità pensionistiche del 2023.
Tuttavia, è imperativo che le persone richiedano questo bonus per poterlo ottenere. Come? Presentando domanda all’INPS, si può ricevere il Bonus in aggiunta alla normale retribuzione.
Stipendio più alto per 5 anni con la domanda all’INPS
È stato istituito un programma di agevolazioni che riguarda i contributi previdenziali che i lavoratori devono versare durante il loro rapporto di lavoro.
In particolare, tale programma prevede un Bonus per i soggetti che abbiano compiuto almeno 62 anni e abbiano soddisfatto i requisiti per la quota 103 senza avvalersi dell’opzione di flessibilità della pensione prevista dal provvedimento.
I contributi previdenziali vengono prelevati mensilmente dalla retribuzione dei dipendenti e versati all’INPS. Mentre il datore di lavoro si assume una quota, il lavoratore è responsabile per oltre il 9% del contributo.
Il Bonus consente al lavoratore di congelare questa quota di contributo e percepirla come aumento di stipendio. In sostanza, il Bonus aumenta la retribuzione da portare a casa del lavoratore.
Conviene continuare a lavorare
La motivazione a continuare a lavorare invece di andare in pensione sotto la quota 103 è stata efficace. In Gazzetta è stato pubblicato il decreto attuativo, indicando che tutto è predisposto.
Possono richiedere tale bonus i soggetti che hanno compiuto 62 anni e che nel 2023 hanno versato 41 anni di contribuzione, requisiti necessari per l’anticipo flessibile della quota 103.
Tale incentivo è paragonabile a quello varato nel 2004 dall’ex ministro del Welfare del governo Berlusconi, Roberto Maroni.
Aveva lo scopo di favorire la prosecuzione lavorativa di coloro che entro il 31 dicembre 2007 erano in possesso dei requisiti per la pensione di vecchiaia ed è stato valutato oltre il 30% del loro stipendio lordo.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con il Ministero dell’Economia, ha ufficialmente istituito il nuovo Bonus.
Questo Bonus prevede un aumento fisso del 9% dello stipendio per tutti gli anni di servizio per la persona in questione.
In sostanza, ciò significa che il dipendente può ricevere uno stipendio aggiuntivo a partire dall’età di 62 anni e continuare a riceverlo fino a quando non sceglie di abbandonare il lavoro.
Tale diritto decorre dalla data di maturazione della quota 103 e durerà fino a quando il lavoratore avrà versato i contributi per almeno 41 anni.
Va presentata domanda per avere l’aumento
La Legge di Bilancio 2023 ha previsto il rinvio del pensionamento e il 12 maggio sulla Gazzetta Ufficiale n. 110 è stato pubblicato il decreto d’ufficio recante i relativi incentivi.
Per ottenere lo sgravio, che corrisponde ad una precisa riduzione del 9,19%, i lavoratori devono presentare una domanda all’INPS.
Bisognerà però attendere la consueta circolare dell’INPS, che segue ogni volta che viene adottata una nuova normativa, per comprendere appieno l’attuazione da parte dell’Istituto delle deleghe governative.
È importante notare che il Bonus non viene riconosciuto automaticamente a coloro che soddisfano il requisito della quota 103 senza usufruire della pensione anticipata.