Le aziende cercano sempre di capire lo stato psicologico dei propri dipendenti al punto da parlare anche di stress da lavoro correlato. Ma di cosa si tratta? Cosa afferma la legge a questo riguardo?
Scopriamo insieme nel dettaglio in che modo si procede alla valutazione dello stress da lavoro correlato e i vari benefici che l’azienda potrebbe ottenere.
In che modo si procede alla valutazione dello stress di lavoro correlato
Durante gli ultimi anni, le imprese hanno visto un enorme cambiamento sia nel panorama lavorativo che organizzativo che le porterà ad essere protagoniste di un’ulteriore evoluzione anche in un futuro non troppo lontano.
Ed è per questo motivo che è sempre più importante porre la dovuta attenzione al fattore psico- sanitario dei lavoratori.
Basti pensare ai problemi provenienti da diversi fattori tra cui: un cambiamento di mansioni, mobilità del personale, aumento dell’età lavorativa, presenza di personale che proviene da culture diverse o per l’aumento di attenzione e responsabilità per i vari lavoratori.
Ognuna di queste situazioni devono essere risolte con una grande attenzione da parte delle imprese non soltanto per rispettare ciò che afferma la legge ma anche per evitare di essere multati o per ricevere delle richieste di risarcimenti.
Una cosa che deve essere fatta anche per avere a disposizione tutto l’occorrente per proteggere la propria azienda per quanto riguarda la produttività e per rendere sempre più fidelizzata la forza lavoro.
Si tratta di un aspetto decisamente molto importante in quanto i lavoratori devono essere al corrente di tutti gli sforzi che fa il datore di lavoro così che questi possano cercare di dare il meglio di sé in ogni compito che gli viene assegnato.
E’ importante poi non mettere da parte anche i diversi sistemi di gestione insieme ai modelli di organizzazione che prevedono un’attenzione particolare alla valutazione dello stress lavoro correlato insieme a tutti i rischi psicosociali.
Arrivati a questo punto è lecito chiedersi: quale tipo di approccio valutativo si utilizza nelle aziende italiane? In Italia il modello che più si segue è quello che ha proposto l’INAIL, il quale si divide in quattro fasi diverse, ossia:
- Propedeutica;
- Una valutazione preliminare;
- Una valutazione più approfondita
- Organizzazione dei vari interventi.
E quindi, ciò che ne consegue, è l’individuazione di due diversi livelli di analisi, ossia un oggettivo e uno soggettivo.
La propedeutica e la valutazione preliminare
Passare dal livello oggettivo a quello soggettivo è qualcosa che si verifica se il primo termina con la criticità di rilievo, una verifica il cui scopo è quello di capire il cambiamento di percezione dei lavoratori inerenti ai parametri che si sono presentati durante la valutazione preliminare.
In seguito si riuscirà poi a capire con molta più precisione la differenza tra situazioni provocate da stress lavoro correlato e stress individuale.
Nel caso in cui le aziende lo ritengono necessario, interverranno anche degli psicologi del lavoro i quali saranno in grado di effettuare una valutazione finale.
Si tratta di valutazioni che terminano con il suggerimento di alcune misure volte al miglioramento, insieme alla presenza di un processo di affiancamento e di un successivo controllo per verificare se il percorso stia dando gli effetti sperati.
La valutazione approfondita e i vari interventi
Il passaggio successivo per l’intervento è la valutazione che, insieme al controllo finale, sono gli elementi più importanti dell’approccio corretto nel momento in cui si parla di stress lavoro correlato.
Lo scopo che si pone non è quello di andare a cancellare il rischio ma di affrontarlo, controllarlo e ridurlo poco alla volta.
Tale valutazione dà la possibilità, al datore di lavoro, di intervenire quanto prima nel momento in cui, durante le indagine, si presentano dei rischi psicosociali.
In questo caso l’aiuto di professionisti esterni entrerà in gioco sia per una valutazione approfondita che per le fasi successive così da gestire il rischio e mettere in piedi delle misure specifiche.
I benefici che si ottengono se si valuta il rischio stress lavoro correlato
Ma quali sono i vantaggi se si procede ad una corretta valutazione del rischio stress lavoro correlato?
Questo tipo di percorso ha lo scopo di portare il lavoratore a raggiungere il giusto stato di benessere. E’ molto importante infatti capire che un lavoratore che si trovi a suo agio in un’azienda si trasformerà in un dipendente produttivo e fidelizzato.
Infatti, visto che le imprese si trovano sempre più spesso a fare i conti con ritmi di lavoro più stressanti, per riuscire a supportare i propri dipendenti, devono dar vita a delle iniziative capaci di compensare tale livello di stress. In questo modo riescono anche a proteggere i propri interessi.
I numerosi studi di questo settore affermano che se si pone un’attenzione seria verso le persone, si dà vita a ritorni economici decisamente gratificanti per l’imprenditore stessa.
Infine, tale percorso permette spesso di trovare misure insieme ad interventi di miglioramento che porteranno molti vantaggi nella produttività dell’impresa.
Tutto ciò accade in quanto, nella sfera dello stress lavoro correlato, troviamo anche ogni dinamica e aspetto dell’azienda stessa.
Quindi la possibilità che si vedrà è quella di ottenere una rivalutazione degli ambiti che, in nessun caso, il datore di lavoro avrebbe preso in considerazione e quindi non sarebbe stato in grado di rendere migliore.