Uomini e donne in pensione con 30 anni di contributi: basta avere questi requisiti

Sia gli uomini che le donne possono andare in pensione con 30 anni di contributi soltanto se soddisfano specifici requisiti.

fila di gente INPS
fila di gente INPS- Oipamagazine.it

L’accesso alla pensione di vecchiaia è per coloro che raggiungono i 67 anni di età e hanno versato contributi per un minimo di 24 anni. Tuttavia, l’effettiva possibilità di accedere a questa pensione non è sempre fattibile.

Supponiamo che il lavoratore inizi a lavorare con notevole ritardo e non soddisfi una condizione cruciale, che prevede che l’assegno accumulato non sia inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale, ovvero un minimo di 702 euro al mese (l’assegno sociale per il 2022 è 468 euro).

Se l’importo della pensione scende al di sotto di 702 euro mensili, il lavoratore sarà obbligato a continuare a lavorare fino all’età di 71 anni. Ciò vale per coloro che hanno versato i contributi iniziali a partire dal 1° gennaio del 1996.

Per andare in pensione prima dei 67 anni, che era il requisito nel 2018, un individuo deve aver raggiunto l’età di 66 anni e 7 mesi, a cui deve aggiungersi il versamento di almeno 30 anni di contributi al proprio piano pensionistico.

Pensione con 30 anni di contributi: possibile per gli iscritti a casalinghe o fondo casalinghi

Possono avere diritto alla pensione gli iscritti a casalinghe dell’INPS o al Fondo casalinghe, anche con meno di 10 anni di contributi. In realtà bastano cinque anni di contribuzione per ottenere una rendita mensile.

Al compimento dei 57 anni si ha diritto alla pensione se l’importo riconosciuto superi o sia superiore al valore dell’assegno sociale di 1,2 volte.

INPS
INPS-oipamagazine.it

Il valore dell’assegno sociale nel 2023 è di 571,6 euro, quindi la pensione accumulata deve ammontare almeno a 685,92 euro.

Al raggiungimento dell’età di 65 anni, le persone fisiche hanno diritto a una pensione senza dover soddisfare alcun requisito di reddito minimo.

I contributi versati ad altri fondi previdenziali, anche se gestiti dall’INPS, non vengono considerati nel calcolo dei contributi necessari per poter accedere alla pensione INPS casalinghe e Fondo casalinghe.

Per gli iscritti alle casse professionali

In alcune professioni è possibile avere diritto alla pensione soltanto con 15 anni di contributi.

Esaminando più da vicino i prerequisiti pensionistici stabiliti da alcuni nuovi fondi professionali, si nota che in alcuni casi sono necessari solo 4 anni di contribuzione per percepire una rendita mensile.

La Cassa Avvocati e la Cassa Multicategoria hanno entrambe un’età minima di pensionamento di 70 anni. Per averne diritto basta aver contribuito per 5 anni.

Pensione con 30 anni di contributi
Pensione con 30 anni di contributi-oipamagazine.it

Anche i consulenti del lavoro potrebbero andare in pensione all’età di 69 anni, che saliranno a 70 anni dal 2025, e con soli 5 anni di contributi.

Anche la Cassa degli Psicologi ha un requisito contributivo simile, ma l’età minima di pensionamento è di 65 anni.

Cosa devono fare coloro che non rientrano nelle categorie?

Andare in pensione con 11 anni di contributi è possibile solo se si rientra in almeno una delle categorie sopra citate. Le possibilità, in tal caso, sono due:

  • optare per la rinuncia alla pensione, riconoscere che i contributi versati all’INPS non sono rimborsabili e richiedere una misura assistenziale, che costituisce l’opportuna alternativa pensionistica per i soggetti privi di contributi;
  • cercando di soddisfare il requisito minimo di 30 anni.

Con l’autorizzazione INPS è possibile riscattare cinque anni di contributi che non sono stati non versati, comprensivi di anni di laurea, maternità e periodi di lavoro non contributivo, e versare volontariamente ulteriori cinque anni.

Andare in pensione dopo un decennio di contributi diventa una possibilità concreta, ma viste le spese significative, rimane uno scenario improbabile.

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