In molti si chiedono quanto guadagna un avvocato nel nostro Paese nel 2023. A dircelo sono i dati dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati.
A quanto ammonta il guadagno di un avvocato in Italia nel 2023? Questa è una domanda che chiunque voglia intraprendere la professione si sarà probabilmente posto.
Il percorso da intraprendere per diventare un avvocato non è facile. Dopo aver conseguito la Laurea in Giurisprudenza, che richiede 5 anni, bisogna completare un periodo di tirocinio e superare un esame di abilitazione.
Tuttavia, non esiste una risposta univoca a questa domanda poiché i guadagni variano a seconda del tipo di avvocato (penalista, civilista, libero professionista, dipendente, ecc.).
Per dare una risposta più precisa possibile, ci riferiremo ai dati dell’Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati) per il 2022.
Il guadagno di un avvocato secondo i dati Aiga
Dopo aver completato il percorso di studi e formazione articolato e complesso, le aspettative sarebbero che un avvocato riceva una retribuzione adeguata per il proprio lavoro. Tuttavia, con poche eccezioni, i dati della media nazionale indicano il contrario.
Negli anni che vanno dal 1995 e il 2017, il numero di avvocati è cresciuto in modo esponenziale del 190%.
Di conseguenza, la legge della domanda e dell’offerta ha portato a una riduzione diretta dei costi inerenti alle prestazioni legali.
Da ciò si evince che:
un avvocato con un’età sotto i 45 anni ha una retribuzione media pari a 30.000 euro lordi ogni anno;
lo stipendio ogni mese si attesta tra i 700 euro e i 1.500 euro per coloro che si sono appena iscritti all’Albo.
Il guadagno di un avvocato che non è iscritto all’albo
Gli avvocati che decidono di praticare autonomamente (e conseguentemente devono avviare la propria partita IVA) sono tenuti a registrarsi presso l’Albo degli avvocati.
La situazione è diversa per gli avvocati che optano per l’impiego subordinato, ad esempio come giurista aziendale in un’impresa.
In un’eventualità del genere, non è obbligatorio per l’avvocato iscriversi al relativo Albo, con gli introiti mensili che orbitano intorno ai 2.000 euro netti e con il RAL all’incirca di 48.000 euro.
In questo scenario, per un giovane alle prime armi i salari partono da un livello base di 22.000 euro lordi all’anno, con un RAL che arriva fino a 120.000 euro annui per coloro che riescono a raggiungere le posizioni più alte dell’azienda.
Le differenze di guadagno tra Nord e Sud
C’è una netta differenza tra un avvocato che svolge la sua professione al Nord Italia e un avvocato che lavora nel Sud Italia. I fattori che generano tali differenze sono il genere e la residenza.
Gli avvocati che lavorano nel settentrione presentano un reddito medio maggiore di 54.000 euro all’anno. Invece, le avvocatesse guadagno soltanto 25.000 euro.
Dai dati Aiga, si evince che un avvocato nel Nord Italia guadagna 55.000 euro, nel Centro Italia 41.000 euro e nel Sud Italia 22.000 euro.
Inoltre, sempre dai dati Aiga, si evince che i neolaureati che si sono appena iscritti all’Albo degli Avvocati, hanno un guadagno annuo di soli 10.000 euro.
Invece, gli avvocati che percepiscono minori entrate sono quelli che operano d’ufficio. I giovani appena usciti dall’università, ad esempio, ricevono salari che oscillano tra i 500 e gli 800 euro mensili.
Infine, I giuristi che operano in imprese del settore della finanza o dell’informatica, e vantano un’esperienza di almeno 10 anni, possono aspirare anche a compensi di 100.000 euro annui.