Quanti di voi hanno sentito parlare del Cohousing? In questa breve guida vi spieghiamo di cosa si tratta e quali sono i suoi vantaggi.
Cohousing. Oipamagazine.it
Che cos’è quindi il Cohousing? In quale caso viene utilizzato? Scopriamolo insieme
Cos’è il Cohousing
Il Cohousing non è altro che un fenomeno che in Italia pochissimo conoscono, al punto che nemmeno negli Stati Uniti è molto diffuso poiché soltanto lo 0,003% della popolazione ha scelto di aderire a tale stile di vita.
Anche se è nel Nord America che ha avuto origine il coabitare, i numeri sono abbastanza bassi. In linea di massima si parla di vivere in un appartamento di proprietà o in una casa e di condividere con i vicini tutti i servizi insieme agli spazi comuni.
Lo scopo è quello di generare una comunità la quale si muove attraverso valori di aggregazione e sostenibilità, un qualcosa che potrebbe portare anche un grande risparmio a livello economico.
Diverse sono le situazioni all’interno delle quali si utilizza il Cohousing. E’ possibile trovarsi in strutture realizzate appositamente oppure vivere in una propria casa e sfruttare un progetto coabitativo che è stato messo in piedi solo in un secondo momento.
Le comunità di Cohousing in Italia in genere comprendono da 5 a 15 famiglie anche se all’estero questi numeri sono molto più alti in quanto raggiungono fino a 200 abitazioni.
Coloro che hanno intenzione di prendere parte alla Cohousing non dovranno far altro che comprare un piccolo appartamento oppure un gruppo di alloggi i cui servizi comuni potranno poi essere condivisi.
Si tratta di servizi come sala da pranzo, cucina, sale ricreative dedicate a bambini, alloggi per ospiti, lavanderia, laboratori dedicati al fai da te, terrazze, biblioteche, palestra, uffici per il coworking, orti comuni e in alcuni casi anche piscine.
Si capisce quindi che si andrà a vivere in appartamenti che per la maggior parte sono condivisi, una condivisione che permette anche di risparmiare molto nel caso in cui una famiglia fa fatica ad andare avanti.
Infatti, spesso nelle realtà di Cohousing si utilizzano le pratiche di acquisto dei GAS, ossia gruppi di acquisto solidali che danno la possibilità di richiedere un prodotto dal produttore.
Molto spesso si utilizza anche il car sharing, ossia l’utilizzo condiviso di biciclette che sono state comprate per la comunità. In alcuni casi non manca nemmeno il servizio di lavanderia comune insieme a quello di baby sitting e nido oltre che all’assistenza agli anziani e alla condivisione di diversi materiali utili sia per la manutenzione del giardino che per quella dell’orto.
È una buona idea coabitare?
L’anno passato è stata organizzata la prima fiera riguardo all’abitare collaborativo che ha preso il nome di ExperimentalDay durante il quale si è cercato di capire quali sono le realtà di Cohousing presenti in Italia.
Sono state trovate 40 abitazioni situate in Toscana e in Emilia Romagna. Qui si è scoperto che la maggior parte dei couser non sono altro che i ragazzi dai 19 ai 35 anni mentre il 10% della comunità è rappresentato dagli over 60.
Sono state realizzate poi delle strutture apposite per gli anziani il cui scopo è quello di rendere migliori le condizioni di vita oltre che a diminuire la solitudine. Di tanto in tanto vengono realizzati dei progetti sperimentali dedicati ai giovani che, attraverso delle cifre molto basse, hanno la possibilità di vivere nelle strutture di Cohousing per alcuni mesi così da capire se questa soluzione può essere o meno alla loro portata.
Per coabitare, è molto importante possedere sette elementi precisi, ossia:
- essere portati per la condivisione e per la socializzazione piuttosto che all’individualismo;
- avere intenzione di rispettare l’ambiente insieme alla voglia di vivere un’esistenza naturale e sana;
- organizzarsi tutti i giorni per accedere ai vari servizi comuni;
- utilizzare un metodo di risparmio economico per una vita meno problematica;
- preferire il minimalismo e la semplicità;
- avere una grande apertura mentale;
- essere molto pazienti e rispettosi verso coloro che vivranno insieme a noi;
- credere fermamente nella forma di collaborazione;
- affermare che l’onestà sia un valore essenziale;
- capire che l’aiuto reciproco risulta essere il motore della società.
Il risparmio con il Cohousing
All’interno di una famiglia media, le spese che incidono sul bilancio familiare sono più o meno uguali per tutti. Coloro che però hanno scelto di coabitare, hanno notato una notevole risparmio anche nei consumi di tutti i giorni.
Vediamo insieme le varie differenze:
- per le spese alimentari, una famiglia normale spende più o meno la stessa cifra per coloro che scelgono di coabitare;
- per le spese della casa una famiglia normale spende intorno ai 730 al mese mentre con il Cohousing se ne vanno a spendere circa 511;
- per le spese dell’abbigliamento una famiglia media e una che vive in Cohousing consuma la stessa cifra;
- per le spese degli accessori, una famiglia media italiana spende circa 98 euro mentre chi vive in Cohousing ne spende 49;
- per le spese per la sanità si consuma più o meno la stessa cifra per una classica famiglia che per chi vive in Cohousing;
- per le spese per i trasporti c’è una differenza pari al 50% in quanto, attraverso il car sharing, chi sceglie di vivere in Cohousing spenderà circa 152 euro a differenza di 305 euro di una classica famiglia;
- per le spese per le comunicazioni una famiglia classica spende circa 37 euro mentre chi vive in Cohousing ne spenderà 24;
- per le spese per l’istruzione non vi è nessuna differenza di spesa mentre per il tempo libero una famiglia classica spende 74 euro mentre chi coabita e ne spende 59.
In poche parole, ciò che ne consegue è che il coabitare ha portato un risparmio del 22%. Nonostante ci siano tutti questi vantaggi, il Cohousing non è una realtà molto conosciuta anche se nel corso degli ultimi anni si sta diffondendo poco alla volta.