Quando si compila un particolare modulo, non bisogna assolutamente omettere dei dati, altrimenti si rischia una multa di oltre 5000 euro.
Per chi non lo sapesse, il modello ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è uno strumento utilizzato nel nostro Paese per determinare l’entità delle agevolazioni economiche e dei benefici sociali che una famiglia può ricevere.
A cosa serve il modello ISEE
È un indicatore utilizzato dallo Stato italiano per valutare il reddito e il patrimonio delle famiglie al fine di determinare il livello di sostegno economico che possono ricevere, ad esempio, attraverso agevolazioni fiscali, contributi per l’istruzione o l’assistenza sanitaria.
Esso tiene conto di diversi fattori per calcolare l’indicatore, tra cui il reddito familiare, la composizione del nucleo familiare, la presenza di eventuali componenti disabili o non autosufficienti, il patrimonio immobiliare e mobiliare, le spese sostenute per l’istruzione e l’affitto.
Il legislatore offre diversi bonus e agevolazioni alle famiglie, tutte determinate in base al reddito ISEE.
Per accedere a qualsiasi forma di sostegno, assistenza o servizio sociale, i cittadini devono presentare il modello ISEE.
L’ISEE è fondamentale per la valutazione e la comparazione della condizione economica delle famiglie al momento della richiesta di prestazioni sociali agevolate.
A titolo esemplificativo, si pensi al bonus sociale gas ed energia elettrica che prevede attualmente un gettito ISEE di 12.000 euro.
Inoltre, l’ultimo bonus di 200 euro è applicabile a persone fisiche con guadagni fino a 35.000 euro.
L’ammontare di alcuni bonus è subordinato ad un certo valore ISEE, mentre altri possono aumentare o diminuire il valore del beneficio.
Ciò è esemplificato dall’indennità singola, in cui a un ISEE inferiore corrisponde un importo maggiore del sussidio.
Richiesta e aggiornamento ISEE
Il primo passo per ottenere l’ISEE è la compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica. Questo documento contiene i dati relativi al nucleo familiare di un individuo, comprese le informazioni personali, il patrimonio e il reddito.
I dati all’interno del documento sono una combinazione di informazioni auto dichiarate e informazioni ottenute dall’Agenzia delle Entrate e dall’INPS.
Il soggetto che presenta le autodichiarazioni risponde anche del contenuto della DSU e può essere ritenuto responsabile penalmente.
La DSU può essere compilata in via telematica tramite il servizio dedicato dell’INPS o tramite il CAF.
La dichiarazione può essere presentata in qualsiasi momento dell’anno e rimarrà valida fino al 31 dicembre.
Inoltre, se la condizione economica di un individuo o di un nucleo familiare cambia durante il periodo di validità della dichiarazione, può essere presentata una nuova dichiarazione o l’ISEE attuale.
Ciò può essere necessario in caso di perdita del posto di lavoro, come un licenziamento o la perdita di beni.
Viceversa, se un soggetto riscontra un aumento del reddito, deve presentare un nuovo ISEE corrente entro due mesi dalla variazione.
5.000 euro di multa dal fisco per omissione di dati sull’ISEE
Se vengono rilevati errori, incoerenze o esclusioni a seguito di audit, quali sono le conseguenze della ricezione di bonus o indennità eccessivi?
In tali circostanze, l’Agenzia delle Entrate può irrogare una sanzione pecuniaria superiore a 5.000 euro.
Se l’importo ricevuto per errore supera i 3.999,46 euro, si rischia una sanzione che va da sei mesi a tre anni di reclusione.
L’articolo 316 ter del codice penale, afferma espressamente che se la somma ricevuta è inferiore a tale importo, si applicano solo sanzioni amministrative.
Tali sanzioni partono dalla somma minima di 5.164 euro e arrivano alla somma massima di 25.822 euro.