A maggio viene nuovamente erogato il bonus 200 euro. Qual è la modalità di richiesta? Chi potrà averlo?
Negli ultimi anni, c’è stata una diffusa accettazione dei bonus come mezzo per ridistribuire le risorse economiche e alleviare i problemi sociali ed economici, in particolare quelli causati da eventi globali come la pandemia.
Il Bonus 200 euro è un chiaro esempio di questa forma di assistenza, ed è stato reintrodotto per il mese di maggio 2023 in una forma leggermente diversa rispetto agli anni precedenti.
Il bonus da 200 euro non è destinato a un’ampia fascia di utenti, in quanto l’attuale condizione di emergenza non è grave come lo è stata nel recente passato.
Il governo Draghi ha istituito il bonus di 200 euro nel 2022 come risposta alle sfide affrontate dai lavoratori nell’era post-COVID, ed è stato significativamente prolungato fino al 2023.
A maggio arriva il bonus 200 euro: a favore di chi?
Il piano originario aveva remunerato il relativo bonus secondo modalità connesse al Decreto Aiuti.
È prevista un’erogazione una tantum a favore di diverse tipologie di lavoratori che non abbiano superato i 35.000 euro di retribuzione annua nell’anno di fatturazione precedente.
Mentre l’erogazione è stata pagata automaticamente a quasi tutti i dipendenti, i lavoratori autonomi hanno dovuto presentare una domanda online che ha comportato che alcune categorie la ricevessero molto più tardi rispetto alla metà del 2022.
Il Ministero del Lavoro, per essere più inclusivo, ha esteso entro la fine del 2022 la concessione del bonus ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti privi di partita IVA.
Sebbene la scadenza per le domande sia stata fissata al 30 aprile, a causa dell’enorme numero di richieste, è probabile che coloro che rientrano nelle suddette categorie e abbiano presentato domanda ricevano il pagamento una tantum di 200 euro a maggio o giugno 2023.
L’istruttoria, di conseguenza, è rimasta aperta non solo per le suddette categorie ma anche per altre.
Stiamo parlando del reddito annuo, che non deve essere maggiore di 35.000 euro, considerando il contesto dello scorso anno.
Inoltre, non bisogna neanche percepire una forma diversa di agevolazione che presenta requisiti molto simili.
In più, non deve essere in corso un’attività lavorativa a partire da maggio 2022, e neanche percepire la pensione dalla stessa data.
Come richiedere il bonus online
Se alcune categorie non sono idonee alla riscossione automatica del bonus, devono visitare il sito dell’INPS e seguire la seguente procedura: “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Punto di accesso alle prestazioni non pensionistiche”.
Una volta autenticati tramite SPID, CIE o CNS, è necessario scegliere la categoria di appartenenza tra le opzioni proposte. Nonostante ciò, il processo è facile da capire e navigare.
Per candidarsi a questa opportunità, il potenziale candidato può comunque utilizzare il Contact Center Multicanale.
Può farlo componendo da rete fissa il numero verde 803.164, che non comporta alcun costo, oppure chiamando da rete mobile lo 06.164164, che può comportare un costo. In alternativa, il richiedente può chiedere assistenza agli istituti di patrocinio.
Come ottenere il riesame delle domande respinte
L’INPS ha ricevuto direttamente le domande e le ha verificate automaticamente per valutarne la conformità ai requisiti di legge, le incompatibilità e le combinazioni.
Il dipendente e l’ente Patronato hanno la facoltà di esaminare il risultato della richiesta e le ragioni dell’eventuale diniego attraverso l’utilizzo del servizio “Indennità una tantum 200 euro“, che è accessibile sul portale web dell’INPS.
La domanda di riesame va presentata entro 90 giorni a partire dalla data di conoscenza del rigetto della domanda.