Abbonamento mezzi pubblici, è possibile detrarre 250 euro: come fare

Forse in molti non sanno che è possibile detrarre gli abbonamenti dei mezzi pubblici dalla dichiarazione dei redditi. Andiamo a vedere come fare.

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In Italia, l’uso dei mezzi pubblici varia considerevolmente a seconda della città e della regione in cui si vive.

Ad esempio, nelle grandi città come Roma, Milano e Napoli, i mezzi pubblici sono molto utilizzati, mentre in alcune aree rurali o meno popolate, il trasporto pubblico può essere limitato o non disponibile.

I mezzi pubblici più comuni in Italia sono l’autobus, la metropolitana, il tram e il treno. Il costo dei biglietti varia anche in base alla città, ma solitamente il prezzo è determinato dalla distanza percorsa.

Esistono anche abbonamenti mensili e annuali per coloro che utilizzano frequentemente i mezzi pubblici.

Negli ultimi anni, molte città italiane hanno fatto investimenti significativi nei loro sistemi di trasporto pubblico, migliorando le infrastrutture e aumentando la frequenza dei servizi per incentivare l’uso dei mezzi pubblici e ridurre l’inquinamento atmosferico.

Tuttavia, nonostante questi sforzi, molti italiani preferiscono ancora utilizzare l’auto privata per spostarsi, a causa della comodità e della flessibilità che offre.

Ci sono anche alcune preoccupazioni riguardanti la sicurezza sui mezzi pubblici, soprattutto nelle grandi città.

Tra coloro che usano i mezzi pubblici, non tutti sanno che possono detrarre il costo dell’abbonamento dalla dichiarazione dei redditi. Andiamo ad affrontare la questione nei dettagli.

Come detrarre gli abbonamenti dalla dichiarazione dei redditi

Quando si tratta di dichiarazioni dei redditi, sono disponibili diverse detrazioni, una delle quali riguarda gli abbonamenti ai trasporti pubblici.

Questa particolare detrazione consente una riduzione del 19% dell’imposta IRPEF per le spese sostenute nell’anno sui mezzi pubblici.

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Per beneficiare di questa detrazione, gli individui devono fornire una prova documentata delle loro spese.

Il limite massimo per l’importo di denaro che può essere richiesto come detrazione fiscale è pari a 250 euro.

L’importo massimo rimborsabile è di 47,50 euro.  La detrazione spetta sia al contribuente che ai suoi familiari.

Se invece la busta paga è costituita dalla voce “rimborso spese di trasporto”, la detrazione non può essere richiesta in quanto la spesa non è stata effettivamente sostenuta.

Abbonamenti dei mezzi pubblici, nelle detrazioni rientrano quelli per treni, tram e bus

Nel modello 730/2023, le spese relative all’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale ed interregionale devono essere indicate nel Quadro E, tra i righi E8-E10.

Tale importo deve comprendere anche le spese indicate nella sezione “Oneri detraibili” della Certificazione Unica selezionando il codice onere 40.

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È possibile usufruire della detrazione fiscale al 19% per tutte le spese sostenute per acquistare abbonamenti relativi a mezzi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, forniti da enti pubblici o privati che gestiscono il servizio pubblico.

Quindi, rientrano nell’ambito di tale detrazione tutti gli abbonamenti relativi ad autobus, metropolitane e treni.

È fondamentale specificare che i biglietti per il trasporto pubblico acquistati singolarmente non sono deducibili.

L’incentivo fiscale sarà esteso a tutti i contribuenti che dichiarano la spesa sostenuta durante l’intero anno.

Questa deduzione fiscale vale anche per le spese sostenute per i familiari a carico, come ad esempio i figli che usano i mezzi pubblici per andare a scuola.

Secondo quanto indicato dall’Agenzia delle Entrate, la deduzione del 19% delle spese sostenute per acquistare i biglietti dei mezzi pubblici è applicabile solo per un importo complessivo che non superi i 250 euro.

Pertanto, il limite massimo di spesa si riferisce sia all’abbonamento del contribuente che a quello dei suoi familiari a carico.

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