Un nuovo sostegno al reddito per gli italiani in difficoltà: il bonus disoccupati da 1.000 euro. Ecco a chi tocca e come averlo.
Da quest’anno i disoccupati hanno accesso a risorse aggiuntive oltre agli assegni di disoccupazione NASPI e Dis-Coll.
Il “Bonus SaR”, o Sostegno al Reddito, consente di risparmiare fino a 1.000 euro e si rivolge a una fascia demografica specifica di lavoratori disoccupati con un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato.
Il bonus viene erogato come contributo a tre distinte categorie di beneficiari. Diamo un’occhiata più da vicino a ciascuno di essi:
I soggetti rientranti nelle categorie 1 e 2 hanno diritto a percepire un importo complessivo di € 1.000,00, calcolato al netto delle imposte applicabili secondo le norme di legge.
Per quanto riguarda i beneficiari della categoria 3, il loro contributo è di € 780,00, al netto delle imposte, leggermente inferiore a quello delle altre categorie.
L’obiettivo primario di questi contributi è offrire assistenza monetaria a coloro che affrontano crisi o difficoltà finanziarie, con l’obiettivo di aiutarli a coprire le spese quotidiane.
Il destinatario ha la libertà di utilizzare la somma come meglio crede, a condizione che il loro utilizzo sia conforme alle normative fiscali pertinenti.
Si raccomanda vivamente a tutti i destinatari di fondi di verificare diligentemente i metodi di distribuzione e chiedere indicazioni a fonti autorizzate sull’uso appropriato. Ciò garantirà che l’erogazione dei contributi avvenga in modo corretto e legittimo.
I criteri per ottenere il bonus disoccupati 1000 euro
Con la crisi energetica e l’inflazione, i lavoratori italiani affrontano costi crescenti e tensioni finanziarie.
Tuttavia, i disoccupati possono alleviare alcuni dei loro oneri finanziari utilizzando il bonus SaR. Per poter beneficiare del bonus è necessario soddisfare determinati requisiti.
In particolare, le persone che hanno perso il lavoro dopo aver mantenuto uno o più contratti di lavoro a tempo determinato o a tempo indeterminato devono soddisfare i criteri di ammissibilità descritti di seguito.
Per i contratti di lavoro che prevedono un impegno a tempo pieno:
- per qualificarsi per il lavoro temporaneo, un individuo deve essere stato senza lavoro per un minimo di 45 giorni nell’ultimo anno dopo aver lavorato per non meno di 110 giorni.
- per accedere alla procedura prevista dall’articolo 25 del CCNL delle Agenzie per il Lavoro occorre essere disoccupati da almeno 45 giorni per mancanza di opportunità di lavoro.
- per essere ammissibili, uno deve essere stato senza lavoro per non meno di 45 giorni e aver lavorato per almeno 90 giorni nei 12 mesi precedenti, contando dall’ultimo giorno di servizio nell’ambito di un contratto di lavoro temporaneo.
Per contratti che richiedono un impegno part-time:
- nei casi in cui i contratti part-time sono una combinazione di ore verticali e ore totali garantite (MOG), è necessario lavorare un minimo di 440 ore.
- per i contratti part-time misti, verticali o MOG il totale è di 360 ore.
- essere senza lavoro da 45 giorni o più, in modo da avviare la Procedura Mancanza di Occasioni di Lavoro (MOL) prevista dall’art. 25 del CCNL delle Agenzie per il Lavoro.
Presentazione della domanda: le scadenze
Dopo un periodo senza lavoro di 45 giorni, un richiedente ha diritto a uno stipendio di sostegno al reddito.
Tuttavia, ci sono dei limiti temporali da considerare: la domanda deve essere ritardata di almeno 60 giorni dopo la fine della durata della disoccupazione.
Inoltre, la finestra per la presentazione della domanda di sostegno al reddito è stretta, con soli 68 giorni (tra il 106° e il 173° giorno dopo la recente cessazione temporanea del lavoro) per fare domanda.