Ecco l’elenco delle spese relative al condominio che si possono portare in detrazione a livello fiscale secondo la normativa vigente
Fra le varie spese che le famiglie devono sostenere ogni mese, quelle relative al condominio, per la manutenzione e la gestione delle parti comuni del proprio palazzo, costituiscono un costo non indifferente che pesa sul bilancio familiare. Le spese per le pulizie delle scale, per l’illuminazione e per le riparazioni generiche, non mancano mai.
A queste spese, in alcuni casi, vanno anche aggiunte ulteriori spese straordinarie che spesso ammontano anche a cifre importanti. A pagare le spese straordinarie, secondo quanto disposto dalla normativa vigente, devono essere i titolari degli immobili e non i semplici inquilini in affitto.
Cosa prevede il Codice Civile
Questi costi possono essere detratti a livello fiscale, come tutte quelle spese che normalmente si sostengono per la ristrutturazione dei condomini. Si tratta di spese che sono ben specificate e ben elencate dal Codice Civile, come i pilastri, le travi, le scale, le facciate, i tetti o il portone. Oltre alle spese che attengono tutta l’impiantistica.
Le parti cosiddette comuni, come specificato dall’ordinamento in vigore, sono anche quelle che servono per i parcheggi e per i servizi in comune. Sono incluse anche le opere e i manufatti destinati all’uso comune come l’ascensore, gli impianti idrici e fognari. La detrazione di queste spese è sempre possibile ma solo in presenza di determinate condizioni.
La legge in vigore prevede che la finalità di queste spese, ai fini della detrazione, devono essere da ricondurre alla manutenzione, alla ristrutturazione, all’efficientamento energetico o antisismico o mirato ad abbattere le barriere architettoniche. Ai fini della dichiarazione dei redditi del 2024, la detraibilità di queste spese è ammessa solo al 50%, entro dei limiti ben precisi che non possono superare i 96 mila euro.
Gli oneri che incombono sull’amministratore di condominio
Ovviamente, sempre ai fini della detrazione, chi presenta la dichiarazione dei redditi dovrà fornire tutte le quietanze che attestino gli avvenuti pagamenti, altrimenti la detrazione non andrà a buon fine. Per legge spetta all’amministratore del condominio rilasciare tutte le certificazioni relative alle spese sostenute, comunicando altresì all’Agenzia delle Entrate tutti gli importi e le date nelle quali questi pagamenti sono stati effettuati.
Solo i proprietari di immobile sono legittimati a portare in detrazione queste spese, mentre gli inquilini in affitto non dovranno né sostenere alcun costo, né potranno portare tali spese in detrazione a livello fiscale. Lo stesso dicasi per i condutturi ai quali non spetta sobbarcarsi le spese straordinarie per la manutenzione delle parti comuni.