Dopo le vicissitudini drammatiche, l’istituto senese è tornato a brillare facendo registrare il boom degli utili: ecco alcuni brevi cenni di storia della banca più antica d’Italia
Grazie all’intervento statale che ormai dura da sette anni, la banca più antica del mondo, la Monte dei Paschi di Siena, continua ad essere una dei fiori all’occhiello del sistema creditizio italiano ed europeo. Nonostante le recenti vicissitudini non propriamente edificanti, l’istituto di credito senese sta tornando a vivere una nuova fase di prosperità e compattezza confermata anche dal boom degli utili registrato nel 2023.
La storia della MPS
Il Monte dei Paschi di Siena è ritenuto, a ragione, la più antica banca del mondo ancora in esercizio. La banca affonda le sue radici nel lontano 1472, quando allora si chiamava ancora “Monte Pio“, per volere delle Magistrature della Repubblica di Siena. Fu il primo esempio primordiale di cassa del popolo, nata per dare sollievo a livello economico a quelle classi più svantaggiate e fragili dal punto di vista finanziario.
Le riforme del 1568 e del 1624, hanno dato nuovo impulso a questo istituto di credito, accelerandone la fase evolutiva. In particolare, lo Statuto del 1624, legò ancora più strettamente l’attività del Monte dei Paschi all’economia locale, anche grazie alla decisione del Granduca Ferdinando II di Toscana di concedere ai depositanti del Monte la garanzia dello Stato. Piano piano le attività dell’istituto di credito esorbitarono l’ambito locale coprendo aree più vaste della Toscana e al momento dell’unificazione d’Italia si presentò come una delle più solide strutture bancarie nazionali.
Nel 1936, avvenne il riconoscimento pubblicistico della stessa banca senese, che venne dichiarata ufficialmente Istituto di credito di diritto pubblico con un proprio Statuto, che, pur con diverse modifiche successivamente apportate, rimase in vigore fino al 1995.
Agli inizi degli anni ’90 l’istituto senese si impose sulla scena finanziaria per la diversificazione della propria attività nella bancassicurazione, attraverso MontePaschi Vita. L’acquisizione del Mediocredito Toscano e dell’Istituto Nazionale per il Credito Agrario, e le numerose partecipazioni di controllo anche in banche estere, in Belgio, Svizzera e Francia, resero la banca toscana ancora più solida e prestigiosa in tutto il mondo.
Alcune operazioni finanziariamente disastrose, ne hanno minato la sopravvivenza, ma grazie al rafforzamento patrimoniale da 8,3 miliardi di euro voluto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (diventato il primo azionista di Mps) è stato favorito il processo di rinnovamento orientato all’innovazione, alla razionalizzazione delle risorse.
Gli sviluppi recenti
Grazie agli ottimi risultati registrati negli ultimi anni, il Monte dei Paschi è ulteriormente cresciuto, tornando a pagare agli azionisti una cedola con ben due anni di anticipo rispetto a quanto prevedeva la timeline di ristrutturazione dei conti. Non mancano adesso i potenziali acquirenti che vorrebbero strappare l’istituto di credito dalle mani dello Stato.
Ad oggi sembra che il Banco BPM possa essere il candidato numero uno per l’acquisizione delle quote di Monte dei Paschi, anche se l’ipotesi di una fusione con altri istituti di credito, non può essere ritenuta del tutto tramontata.