Presentata una nuova tipologia di buono fruttifero che offre una rendita mensile a scadenza per 15 anni. Ecco cosa c’è da sapere.
Dopo una lunga attesa di circa 20 mesi, Cassa Depositi e Prestiti presenta una ottima opportunità per tutti coloro che intendono di investire i propri soldi dopo i 65 anni. Ci riferiamo, nello specifico, al Buono Soluzione Futuro, che – sostanzialmente – ripropone la stessa offerta del precedente Buono Obiettivo 65. Scopriamo insieme come funziona e come può garantire una rendita mensile su un periodo di 15 anni.
Investire dopo i 65 anni anni: arriva Buono Soluzione Futuro
Per chi desidera investire il proprio capitale per avere maggiori sicurezze economiche in futuro, Buono Soluzione Futuro rappresenta una soluzione da considerare. Nel momento in cui si compiono 65 anni si potrà sfruttare tale buono, che avrà una durata complessiva di 15 anni, diviso in 180 rate mensili, fino ai 80 anni.
CDP emette il Buono Soluzione Futuro, analoga agli altri buoni: lo Stato Italiano – poi – ne garantisce la sicurezza. Poste Italiane assicura il collocamento dello stesso. Si può sottoscriverlo solo in forma digitale e viene rimborsato senza alcuna spesa, anche in rete.
Non ci sono costi di sottoscrizione o gestione da sostenere, eccetto le spese fiscali. Per quanto riguarda l’aliquota, sarà del 12,50% sugli interessi accumulati; inoltre, l’imposta di bollo è dovuta se, al momento della rendicontazione, il valore del portafoglio buoni supera i 5mila €.
Chi può sottoscrivere questa soluzione
Il titolo è fruibile dalle persone fisiche con un’età compresa tra i 40 e i 54 anni compiuti e non può essere soggetto a cointestazione.
Il taglio minimo è di 50 € e i suoi multipli, fino a un massimo di 1 milione di € al giorno. Per quanto riguarda le modalità di sottoscrizione, si può procedere sia presso l’ufficio postale che in modalità online (sia da app che da web) se abilitati all’operatività a distanza.
Il buono può essere rimborsato in qualsiasi momento della sua durata, sia in una sola transazione che parzialmente. Se si sceglie la seconda opzione, gli importi devono essere di 50 € o multipli.
Quando si tratta del valore di rimborso, ci sono tre casi da considerare: se l’adesione è esercitata entro i primi 3 anni dalla data di sottoscrizione, allora si ha diritto solo al capitale nominale originariamente investito; se la decisione è presa dopo i primi 3 anni e fino al raggiungimento dei 65 anni, allora si otterrà il capitale iniziale più gli interessi netti accumulati fino a quel momento.
Se è effettuata durante la fase di rendita, allora si otterrà il residuo di quanto maturato al compimento dei 65 anni e non ancora percepito tramite le rate.