C’è una modalità di cottura che ha sia vantaggi che svantaggi: parliamo del piano a induzione. Ecco quanto incide sulla bolletta.
Negli ultimi anni, sempre più famiglie hanno scelto di rinunciare al gas per passare all’elettricità, al fine di ridurre i consumi e limitare le emissioni dannose per l’ambiente. Tra le soluzioni più apprezzate, c’è il piano cottura a induzione rappresentano una scelta ottimale in termini economici, ma anche sul piano della praticità e della sicurezza. Quanto incide, però, sulla bolletta?
Piano cottura a induzione: cos’è e come funziona
Il piano cottura a induzione è posto sotto una superficie in vetrocamera: il calore che si genera, dunque, è in grado di riscaldare prima il piano cottura e poi le pentole per principio di trasmissione. Non produce calore ma riscalda le pentole attraverso un campo magnetico generato da bobine alimentate da elettricità.
Il calore prodotto sotto la superficie in fibra di vetro si irradia direttamente sulle pentole senza dispersioni di calore, garantendo una resa energetica superiore agli altri piani cottura.
Pertanto, è un sistema efficiente e moderno, sul quale, però, devono essere utilizzate delle pentole compatibili, che devono avere il fondo completamente piatto ed essere di materiale ferroso. Si possono acquistare, in alternativa, dei dischi che permettono di adattare le pentole classiche a questo piano cottura.
Quanto consuma il piano cottura a induzione: i costi
Al di là dell’efficienza e della praticità offerte da il sistema di cottura a induzione, questa tipologia di piano cottura ha incontrato non poche reticenze, a causa dei consumi elettrici ad esso connessi.
L’utilizzo di un unico fornello di un piano cottura a induzione genera un assorbimento elettrico di circa 2000 W se usato alla massima potenza, ma se si usa a potenze inferiori, secondo adeguati cicli di accensione e spegnimento, assicura un buon risparmio energetico.
A ciò si aggiunge il fatto che genera un consumo di corrente molto elevato all’avvio fino ad arrivare a 3,600 W, ma durante l’uso, consuma solo 600.
Usando tutte le aree di cottura, genera un importante consumo di energia, superiore al classico 3 kW, se sono in funzione altri elettrodomestici.
Analizzando il costi di un piano cottura a induzione, bisogna tenere in considerazione la capacità del contatore, nonché valutare la possibilità di aumentare la potenza contrattuale a partire dal 4 a 6 kW, oltre alla verifica dell’efficienza dell’impianto elettrico.
I principali vantaggi di questa modalità di cottura
Il piano cottura a induzione implica un consumo elevato se utilizzato in modo inefficiente ma può rappresentare una soluzione molto conveniente per svariati aspetti, ad esempio sul piano della sicurezza, visto che è privo di fiamme e non alimentato da gas, bensì dall’elettricità.
La superficie in vetroceramica, inoltre, mantiene fredde le pentole, riducendo, di conseguenza, il rischio di ustioni.
La sicurezza va di pari passo con facilità d’uso in questi sistemi di cottura: facile da pulire e pratico da usare, grazie alla loro superficie liscia. Inoltre, tale piano garantisce una cottura veloce e precisa, che riduce notevolmente i tempi di preparazione.