Le recenti decisioni della BCE cambieranno il mercato immobiliare italiano: ecco cosa rivelano recenti dati.
In seguito alle decisioni intraprese dalla BCE, al fine di contrastare i prezzi, potrebbero cambiare notevolmente i tassi, condizionando, di conseguenza, il mercato immobiliare italiano. Ecco cosa ci dicono i recenti dati e le ragioni per le quali questi cambiamenti si collegano a quelli che sono in corso negli Stati Uniti.
Mercato immobiliare italiano, batoste in arrivo a cause delle decisioni della BCE?
Secondo i dati di dati dal Consiglio Nazionale del Notariato, le compravendite sono calati dell’8,7% e, pare che, nel mese di dicembre, tale percentuale aumenterà, fino ad arrivare a -10,5%.
Questa situazione, in sostanza, è ascrivibile alla decisione, intrapresa dalla banca centrale, che punta a combattere l’inflazione e i suoi effetti. Come rovescio della medaglia, però, sotto il proprio lavoro, il rovescio della medaglia, si ottiene un aumento dei tassi di interesse che riguardano, da vicino, il settore immobiliare.
Leggendo i dati menzionati, ci si accorge che, dal primo semestre di quest’anno, che le compravendite sono scese dell’8,7%, rispetto alle dessimo periodo del 2022, passando da 303.375 a 277.052.
Per quel che concerne il seconde abitazioni, situazione è differente e, nello specifico, si registra una certa stabilità, con una diminuzione pari all’1,9%.
C’è da dire, però, che il settore, in generale, ha subito comunque colpi abbastanza importanti per quel che riguarda soprattutto gli acquisti diretti da parte dell’imprese di costruzione: in questo caso, c’è stato un calo dell’11,5%.
Le ragioni di tale cambiamento
I cambiamenti all’interno del mercato immobiliare italiano, dunque, dipendono da quelli che stanno avvenendo negli Stati Uniti, Paese nel quale i tassi ipotecari sono decisamente elevati, nonché i più alti degli ultimi 23 anni.
Nel 2023, infatti, secondo Chen Zhao, responsabile della ricerca economica presso l’agenzia di intermediazione immobiliare Redfin, le vendite di immobili arriveranno a 4,1 milioni, all’incirca.
Nei fatti, rappresenta il numero più basso registrato, paragonato al 2008, anno in cui si è scatenata la crisi globale dal punto di vista economico e finanziario.
Tornando sul territorio italiano, vediamo che la maggiore concentrazione si registra, particolarmente, nelle seguenti città:
- Bari (-12,4%);
- Firenze (-10,3%);
- Roma (-9,6%);
- Milano (-8,4%);
- Napoli (-7,3%);
- Bologna (-4,6%);
- Verona (-3,7%);
- Torino (-3,4%);
- Palermo (-0,3%).
Guardando, infine, il dettaglio si scopre che la riduzione si verifica principalmente per i più giovani, sotto i 36 anni, con una diminuzione stimata dell’9,1%, nella fascia d’età compresa tra i 0 e i 17 anni e del 9,6% nella fascia dai 18 ai 36 anni. Tra i 66 anni e i 75 anni, inoltre, si è registrato il calo più significativo, pari al 51,9%.
A fine anno 2023, inoltre, secondo quanto si può apprendere dai dati, si registrerà un calo ulteriore riguardante le surroghe. Bisognerà, dunque, attendere per capire come evolverà la situazione dal prossimo mese, dando uno sguardo anche al 2024.