Il prezzo delle sigarette aumenterà, a causa dell’incremento delle accise sul tabacco: ecco le novità legate alla Manovra 2024.
Le accise sul tabacco subiranno un aumento, al fine di affrontare alcune spese che sono state introdotte all’interno della Manovra 2024. Pertanto, anche il prezzo delle sigarette incrementerà a partire dall’anno venturo. Una situazione che già preoccupa le associazioni e che spinge le aziende a tutelare il proprio mercato di riferimento. Ecco tutte le novità in merito a questa specifica questione.
Aumento delle accise sul tabacco dal 2024
Al fine di coprire alcune spese, finite nella nuova manovra finanziaria, aumenteranno le accise sul tabacco e, di conseguenza, ad aumentare sarà anche il prezzo delle sigarette. Nulla è stato ancora sancito, invia ufficiale, ma pare che la misura sia in fase di definizione ed elaborazione.
Secondo quanto sostiene il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con l’aumento delle accise su questa tipologia di prodotti si andrà a coprire “il finanziamento delle politiche invariate“, ossia missioni internazionali, difesa ma anche rinnovi contrattuali per lavoratori della sanità e della pubblica amministrazione.
D’altronde, questo tipo di misura è stata adottata anche a conclusione dello scorso anno e, di conseguenza, si è registrato un subitaneo aumento delle stesse sigarette. La domanda che ci si pone è la seguente: di quanto aumenteranno?
Secondo quanto riferisce Il Messaggero, che si rifà a fonti interne alla maggioranza di governo, pare che l’aumento finale dovrebbe ammontare a 20 centesimi di euro per le sigarette e di circa 40-50 centesimi di euro per il tabacco in bustina. Entro il 2025, inoltre, tali aumenti potrebbero essere anche più consistenti.
L’azione delle aziende e le lamentele delle associazioni di settore
Lo scenario, però, non è da intendere solo in chiave negativa. Molte aziende produttrici di tabacco – come già avvenuto l’anno scorso – non hanno variato i prezzi dei propri prodotti, tutelando, nello specifico, quelli maggiormente venduti. Pertanto, le società potrebbero caricare i costi su quelli meno venduti.
Le associazioni di settore, però, hanno già mostrato preoccupazione. Gianfranco Labib, infatti, presidente di Assotabaccai Confesercenti, ha affermato che, nonostante il cambio dei governi, negli ultimi anni, “vediamo sempre le stesse cose, le stesse modifiche annuali e mai una modifica strutturale”, secondo quanto riporta Il Messaggero.
Pertanto Labib afferma che la speranza è quella di aprire “subito un tavolo tecnico con il governo per riformare la legge che regola le tabaccherie, ferma al 1957“. Se non si agisce in questo modo, secondo Labib, si rischia di far chiudere le tabaccherie, le quali – citando le sue parole – “rischiano seriamente di sparire“.
D’altronde, come sottolinea il presidente l’incremento del costo dei prodotti è sempre più tangibili, a differenza della “redditività sempre minore”. Pertanto, vien da sé che i fruitori di questi servizi siano in diminuzione.