Un bonus per riparare scarpe e vestiti: cos’è il Fonds Réparation Textile francese

Un bonus per riparare vestiti e scarpe rotti: lanciato, in Francia, il Fonds Réparation Textile. Ecco come funziona. 

Abiti e accessori
Abiti e accessori – oipamagazine.it

Per sostenere la lotta contro gli sprechi, Bérangère Couillard, segretario di Stato per la transizione ecologica francese, ha lanciato un bonus per la riparazione dei tessili, chiamato Fonds Réparation Textile, che dovrebbe essere introdotto ufficialmente a partire da questo autunno in 500 negozi in Francia. Il bonus sarà finanziato dalle aziende del settore tessile attraverso i contributi ad un “fondo di riparazione”.

Fonds Réparattion Texitle, il bonus per riparare abiti e scarpe

In Francia è stato ideato questo bonus, che funge da aiuto finanziario per conservare i vestiti e le scarpe più a lungo, invece di buttarli via.

Lo Stato d’oltralpe, infatti, intende combattere gli sprechi tessili e per questo motivo il Segretario di Stato per la transizione ecologica, Bérangère Couillard, ha ideato questo tipo di sostegno che potrà essere utilizzato in 500 negozi del territorio nazionale.

Sartoria
Sartoria – oipamagazine.it

Tale bonus, che ha come obiettivo principale, quello di sostenere la riparazione tessile, sarà finanziato dalle imprese del settore in questione, attraverso i contributi che fanno leva su quello che è definito fondo di riparazione, come vi dicevamo in introduzione.

Nello specifico, dunque, saranno stanziati 150 milioni di euro per quinquennio che va dal 2023 al 2028.

Ogni anno in Francia sono gettate via 700.000 tonnellate di vestiti

Il bonus garantisce, nei fatti, uno sconto applicato direttamente in fattura, presso il sarto o il calzolaio, di un importo compreso tra 6 e 25 euro al massimo per riparare la suola di un paio di scarpe in pelle o la fodera di una giacca.

Per un buco in una maglietta si arriverà massimo a 7 euro. Una buona idea per i francesi. Tra questi, c’è Elodie, una consumatrice di 33 anni, la quale ha dichiarato – in una intervista a Europe 1 – quanto segue:

Ne approfitterei volentieri, mi farebbe risparmiare un po’ di soldi. Compro pochissimi vestiti e scarpe. In generale, quando ne ho un paio, mi piacciono molto, provo a ripararli ancora e ancora, finché non diventa davvero impossibile”.

Calzolaio
Calzolaio -oipamagazine.it

Anche Guillaume, un signore sulla sessantina, intervistato dalla stessa emittente francese, intende approfittare del bonus. “Certo, ci andrei. Per quelli della mia generazione, non era raro vedere la madre rammendare i calzini. Abbiamo anche imparato a cucirci un bottone, che evidentemente era andato perso. Perché adesso compriamo e poi buttiamo via”, sottolinea l’uomo.

L’obiettivo, dunque, è ridurre gli sprechi, scegliere tessuti ecosostenibili e dare un freno a quella che, negli ultimi anni, è stata la produzione sfrenata avviata dal fast fashion.

In Francia, ogni anno, 700.000 tonnellate di vestiti finiscono nella spazzatura. L’industria tessile, dunque, che è classificata come altamente inquinane, causa il 10% delle emissioni globali di gas serra, secondo quanto affermato dalla stessa agenzia per la transizione ecologica francese.

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