In base ad un’indagine, sembra che uno studente su tre non riesca a pagare bollette e affitto. Ma vediamo insieme di scoprire qualcosa di più su questo argomento.
Questo è quando si è scoperto tramite il rapporto fatto da CGIL insieme ad Unione degli universitari e SUNIA che prende il nome di “Senza casa, senza futuro”.
La protesta degli studenti contro il caro affitti
Sempre di più sono gli studenti che non riescono a pagare tutte le spese del luogo in cui vivono per studiare.
Per protestare su tale situazione, molti ragazzi hanno piazzato le tende in piazza a Milano per cercare di far sentire la propria voce.
All’interno della nota di presentazione dell’indagine, Daniela Barbaresi, la segretaria CGIL ha spiegato che un terzo degli universitari risulta essere in difficoltà economica per coprire le spese di bollette e affitto.
Secondo il 56% degli intervistati, le spese da sostenere sono troppo alte anche se i problemi non sono soltanto di natura economica.
Pare infatti che per il 47% ci siano delle condizioni non dignitose all’interno di appartamenti che vengono concessi in affitto e il 41% invece afferma che la colpa è data dalla mancanza di alloggi.
Inoltre, nel 46% dei casi si è scoperto che molti sono stati vittime di truffe cadendo nella trappola di annunci fasulli.
In base a ciò che afferma Repubblica, l’indagine ha scoperto anche che molti sono i proprietari che non vogliono affittare una stanza a causa di un pregiudizio razzista. Inoltre il segretario generale del SUNIA afferma che elevato numero di affitti in nero risultano essere la soluzione per risparmiare nel momento in cui non c’è nessun altro tipo di alternativa.
L’aumento degli affitti non si è bloccato nemmeno di fronte alle proteste degli studenti.
Sono trascorsi tre mesi da quando c’è stata la mobilitazione degli universitari, giorno da cui il costo degli alloggi non ha subito un rincaro anzi, è aumentato ancora di più. Per il momento il governo non ha organizzato nessun tipo di intervento.
Le parole del governo
Annamaria Bernini, la ministra dell’università e della ricerca, in occasione di un intervento su Rai 3 ha affermato di aver trovato, grazie dell’aiuto di enti locali e regioni, 67.000 posti letto che potrebbero essere utilizzati.
Però, come continua Bernini, il Ministero dell’università e della ricerca non ha la possibilità di portare a termine delle operazioni economiche finanziarie.
Da qui che nasce l’idea di dar vita ad una cabina di regia che sia in grado di effettuare un coordinamento di ogni risorsa che il Ministero dell’Economia e del piano nazionale di ripresa e resilienza prevede.
In ogni caso le varie organizzazioni puntano il dito contro il governo in quanto, secondo loro, questo va a concentrare la maggior parte delle risorse soltanto sugli studentati privati.