Molti sono i danni causati dalle pratiche agricole intensive, delle situazioni che hanno causato addirittura la perdita di biodiversità. Per venire in soccorso dell’agricoltura, sono state attivate numerose pratiche rigenerative il cui scopo è quello di recuperare i terreni degradati andando a rivitalizzarli.
Una soluzione inevitabile per fare in modo che tutti i suoli che sono stati sfruttati fino allo stremo, possano di ottenere una nuova vita ed essere così utilizzati, in maniera appropriata, all’interno della produzione alimentare.
I benefici che si tengono dall’agricoltura rigenerativa
Lo scopo dell’agricoltura rigenerativa è quello di fare in modo che venga ripristinata la fertilità dei terreni, andando ad aumentare il carbonio organico presente nel suolo.
Tale agricoltura riesce anche a rendere più forti le strutture del suolo partendo anche dalle radici delle piante e dando la possibilità di eliminare ogni contaminazione chimica del terreno, a partire dalle falde acquifere fino all’aria.
Inoltre questo include anche la possibilità di aumentare la biodiversità locale, andando a recuperare tutte quelle culture che erano passate in secondo piano, così da favorire la crescita spontanea della vita animale selvatica e di specie locali.
Su quali principi si basa l’agricoltura rigenerativa
Quattro sono i principi cardini su cui si basa l’agricoltura rigenerativa, ossia:
- rigenerare il suolo, un principio che fa riferimento a ripristinare la fertilità del terreno andando a proteggere il suo equilibrio minerale;
- rigenerare gli ecosistemi e la biodiversità in quanto per l’agricoltura rigenerativa, risulta essere di fondamentale importanza proteggere la biodiversità, andando a scegliere delle colture evitando così la contaminazione ambientale;
- ricreare il rapporto con gli esseri viventi, una disciplina in cui si va valorizzare sia il rapporto dell’uomo con madre Terra che con le stesse persone. Questo infatti si basa sul rispettare la dignità degli individui, sulla trasparenza e sull’inclusione;
- dare nuova vita a sapere in quanto, la cultura rigenerativa può essere applicata su tutti coloro che hanno intenzione di apprenderne ogni pratica il principio. Uno scopo è quello di fare in modo che si trasmettano le conoscenza acquisite, così che aumenti sempre di più il numero delle persone che possono utilizzarlo.
I progetti dedicati all’agricoltura rigenerativa
Diversi sono i progetti nati per dar vita alla cultura rigenerativa. Partiamo con quello realizzato da Davines group e Barilla, ossia il progetto “Bello e Buono” un piano triennale che si dedica all’agricoltura rigenerativa il cui scopo è quello di dar vita a pratiche e sistemi agricoli capaci di favorire la rigenerazione dei suoli.
Non manca poi un progetto lanciato dal brand Knorr il cui compito è quello di fare in modo che si diminuiscano le emissioni di carbonio, così che si possa favorire la biodiversità e rendere migliore la qualità dell’acqua.
Attraverso degli interventi finalizzati, si potrà fare in modo che la biodiversità ambientale aumenti. Insomma, questo è un ottimo progetto per fare in modo che la nostra agricoltura possa avere una chance di sopravvivere.