In questo articolo vedremo se è possibile o meno ridurre le spese IRPEF sulla pensione. Ci avvaliamo di un esempio per farlo.
Chi percepisce altri trattamenti previdenziali, quanto prende di pensione netta calcolandola su quella lorda?
Quanto va a incidere questo trattamento eventuale? Andiamo a fare qualche conteggio utilizzando un esempio molto esplicativo.
Ridurre le spese IRPEF sulla pensione: è possibile?
Ammettiamo che un’insegnante della scuola primaria dal primo settembre va in pensione avvalendosi di Quota 103.
Diciamo che l’INPS calcola l’assegno mensile a 2.127 euro lordi, da cui viene detratti 743 euro di IRPEF. Quindi, l’assegno ammonterà a 1.372 euro, sottraendo i decimali.
In questo caso, l’IRPEF viene calcolata al 35% per via della pensione di reversibilità, che è pari a 366 euro in quanto viene tolto il 40% perché il lavoratore dipendente percepisce un certo reddito, su cui l’IRPEF è sempre del 35%.
Se si somma la pensione da lui percepita alla reversibilità, l’ammontare totale è di quasi 1.700 euro, che avrebbe percepito senza reversibilità e se l’IRPEF fosse stata al 25%.
Questo lavoratore dovrebbe sentirsi un po’ preso in giro. A quanto detto sopra si aggiunge il fatto che dal 2014 al 2022 l’Istituto previdenziale ha dato al lavoratore un assegno maggiore in quanto il calcolo definitivo è avvenuto soltanto lo scorso anno.
Quindi, a partire dal 2016 l’assegno ha subito una decurtazione per via di diversi recuperi, che si protrarranno ancora per diversi anni. Allo stato attuale, l’ex insegnante percepisce soltanto 78 euro al mese.
In che modo potrebbe agire per ridurre l’IRPEF? I suoi redditi lordi ammontano a 25.229 euro di pensione e a 3.780 euro di pensione di reversibilità. Vediamo se questo ipotetico insegnante a qualche possibilità.
Ecco a quanto ammonta l’IRPEF sulla pensione lorda
Partiamo subito col dire che il reddito pensionistiche percepito dal lavoratore dipendente è esattamente di 27.651 euro annui lordi, perché va considerata la tredicesima e ciò che deriva dalla reversibilità, che va calcolata sui 366 euro dichiarati. Stiamo parlando di 4.758 euro lordi, quattordicesima inclusa.
Il reddito totale lordo del lavoratore, che è pari a 32.409 euro, viene tassato in questo modo:
- su 15.000 il 23%, ossia 450 euro di IRPEF;
- su 13.000 il 25%, ossia 3.250 euro di IRPEF;
- 35% sui rimanenti 4.409 euro, ossia 1.543 euro di IRPEF.
Alla fine, per entrambe le prestazioni il lavoratore pagherà 8.243 euro, con il reddito netto che ammonta a 24.166 euro, da cui vanno sottratte le addizionali regionali e comunali e sommate le detrazioni pensionistiche eventuali.
In base al nostro calcolo, omettendo le addizionali e le detrazioni pensionistiche, la pensione netta che andrebbe a percepire è di 1.850 euro circa al mese, reversibilità compresa.
Tutto il conteggio fatto finora a valore per il prossimo anno, considerando che per l’anno in corso, oltre alla pensione che percepirebbe in questo mese, va considerato anche che fino ad agosto il lavoratore ha percepito lo stipendio, che è sicuramente più elevato della pensione.