Per i pensionati che percepiscono una pensione tra i 500 e i 2000 euro si prospetta una riduzione IRPEF notevole.
Le modifiche IRPEF che rientrerebbero immediatamente nella nuova Manovra Finanziaria sono davvero minime e riguardano soltanto i redditi più bassi, partendo dalla no tax area, ossia la soglia reddituale più bassa possibile per la quale non si paga alcuna tassa.
Allo stato attuale, è diversa per lavoratori e pensionati. Infatti, per i primi la soglia è di 8.174 euro, mentre per i secondi è di 8.500 euro.
Il prossimo obiettivo del Governo Meloni è quello di equiparare la soglia di reddito di lavoratori e pensionati, che per entrambi dovrebbe essere di 8.500 euro all’anno.
Come cambierebbero gli scaglioni IRPEF?
Dovrebbero subire una modifica anche gli scaglioni IRPEF più bassi. Stando alle ultime notizie, le ipotesi sono due. Iniziando dalle 4 aliquote IRPEF attualmente in vigore, ecco quali sono:
- fino a 15.000 euro di reddito: 23%;
- tra 15.000 e 28.000 euro: 25%;
- tra 28.000 e 50.000 euro: 35%;
- più di 50.000 euro: 43%.
Le nuove aliquote dovrebbero essere le seguenti:
- 23% per redditi tra gli 8.500 e i 28.000 euro;
- 35% per redditi tra i 28.001 e i 50.000 euro;
- 43% per redditi superiori ai 50.000 euro.
Ci sono anche altre ipotesi di revisione con le aliquote seguenti:
- 23% per redditi fino a 15.000 euro;
- 27% per redditi tra i 15.000 e i 50.000 euro;
- 43% per redditi maggiori di 50.000 euro.
Pensione tra i 500 e 2000 euro: ecco quanto si pagherebbe in meno
Calcolare i cambiamenti delle pensioni comprese tra i 500 e i 2.000 euro, prendendo in considerazione le modifiche IRPEF, è solo teoria per ora.
Possiamo dire però che, nell’ipotesi in cui la no tax area dovrebbe essere 8.500 euro per tutti, coloro che percepiscono una pensione di 650 euro mensili non vedranno alcun cambiamento, visto che la soglia esentasse è già questa.
Quindi, chi percepisce la pensione di reversibilità di 650 euro o meno non sarà tenuto a pagare.
Andranno incontro a cambiamenti gli importi pensionistici dai 1.300 ai 2.000 euro. Chi percepisce una pensione di questo importo, tredicesima compresa, pagherebbe l’IRPEF pari al 25%, ossia 6.500 euro all’anno.
Nel caso in cui venisse approvato lo schema che prevede l’aliquota del 23% sui redditi fino a 28.000 euro, coloro che percepiscono 2.000 euro di pensione pagherebbero all’anno 5.980 euro, che equivalgono a 520 euro in meno.
Ad oggi, chi percepisce una pensione di 1.800 euro al mese, che equivale a 23.400 euro annui, tredicesima compresa, paga tasse IRPEF al 25%.
Invece, se l’aliquota al 23% venisse approvata, si ritroverebbe a pagare 500 euro circa di tasse in meno.
Se, invece, venisse approvato il secondo schema di revisione IRPEF, in cui l’aliquota è pari al 27%, le tasse da pagare per chi percepisce 2.000 euro all’anno sarebbero di più.