Per dar vita ad una ricerca di un’agricoltura che possa dirsi più sostenibile, in molti stanno iniziando ad utilizzare il carbon farming. Ma in cosa consiste? Questo è ciò che andremo a scoprire nel testo che segue. Ecco di cosa si tratta.
L’espressione Carbon Farming deriva dall’inglese e la sua traduzione è “agricoltura del carbonio“. Con queste parole, si fa riferimento ad una pratica particolare che dà la possibilità di assorbire la CO2 presente nell’atmosfera, andando ad incrementare tutte le culture oltre che alla deforestazione. Ma vediamo in cosa consiste nel dettaglio e dove viene già utilizzata.
In cosa consiste il Carbon Farming
Durante i mesi passati, l’Italia ha creato un registro, ossia il registro pubblico dei crediti di carbonico in cui si danno vita a crediti generati su base volontaria e i quali appartengono al Settore Giovanile Nazionale il quale è stato istituito da CREA.
Il registro in questione, dà la possibilità ad ogni agricoltori interessato, di essere in grado di iniziare il commercio degli sforzi portati a termine per assorbire la CO2.
Il Carbon Farming non è altro che l’insieme di alcune pratiche efficaci per fare in modo che venga catturata l’anidride carbonica presente all’interno dell’atmosfera.
In questo modo viene immagazzinata in luoghi diversi, ossia nella biomassa oppure nel suolo.
Troviamo anche il rimboschimento che è in grado di rispettare la biodiversità e che quindi va a sostenere le foreste.
Non manca poi l’agro forestazione insieme a forme diverse di agricoltura mista, ognuna delle quali si vanno a combinare con la vegetazione legnosa, con la produzione animale e agricola all’interno del medesimo territorio.
In questo nuovo progetto sostenibile, esistono poi delle culture di copertura e intercalari insieme a lavorazione conservativa oltre che all’incremento di ogni caratteristica del paesaggio stesso.
Lo scopo della conversione è quella di cambiare le superfici coltivate in maggese, facendo sì che da esse si possa trarre il meglio.
Inoltre è previsto anche che vengono ripristinate le zone umide e le torbiere le quali riducono l’ossidazione dello stato di carbonio che esiste già e porta ad un incremento del sequestro di carbonio.
Un patto per il clima
L’agricoltura del carbonio è stata già promossa dalla commissione Europea all’interno delle raccomandazioni dei piani strategici di quella che è la politica agricola comune di ogni Stato appartenente.
A questo riguardo, la commissione Europea ha affermato che la PAC 2023-27 va a sfruttare un approccio che si basa sui risultati e sulle prestazioni nate intorno a ben 10 obiettivi differenti, i quali vanno ad inquadrare tutti i piani strategici dei paesi dell’Unione Europea della stessa PAC.
Tutti questi, vanno a combinare vari interventi mirati così da affrontare delle specifiche esigenze e o per realizzare degli obiettivi anche al livello dell’Unione Europea.