A New York, nel 2010, ha avuto inizio il progetto “Dead Drops” il cui scopo è quello di dar vita ad una rete libera di scambio di file.
In molti di sicuro avranno incontrato, lungo il loro percorso delle chiavette USB cementati all’interno di muri. È questo è il progetto che da 13 anni si sta diffondendo in tutto il mondo.
In cosa consiste il progetto “Dead Drops”
Queste chiavette USB sono dei veri e propri accessori tecnologici molto piccoli i quali appartengono al progetto Dead Drops, ossia “una rete di condivisione di file anonima, offline, peer to peer nello spazio pubblico”.
Questa è un’idea che ha avuto origine da Aram Bartholl, un artista multimediale che opera nella sua sede di Berlino e il cui obiettivo è quello di dar vita ad una rete alternativa ad internet per condividere dati e file.
Uno degli elementi più interessanti di tale progetto, si presenta nel fatto che chiunque può contribuire ad ampliare l’espansione di tale rete, andando ad installare delle chiavette USB all’interno di marciapiedi, edifici e muri.
Un’iniziativa decisamente molto particolare. Ma in che modo partecipare? Per farlo, bisogna semplicemente trovare il posto in cui si desidera fare l’installazione, scavare un piccolo buco e fissarla poi utilizzando del cemento a presa rapida. Insomma, niente di così complicato come si crede.
Dopo aver terminato tale passaggio, la chiavetta USB si trasformerà in parte di una rete a livello globale che chiunque potrà utilizzare per trovare o rilasciare file. Si tratta di un modo come un altro per scambiare e dare informazioni a tutti coloro che sfruttano questa opportunità.
Coloro che vogliono sapere in che modo raggiungere la chiavetta più vicina, non si dovrà fare altro che recarsi sul sito ufficiale di Dead Drops in cui è possibile trovare una mappa dettagliata oltre che a numerose altre informazioni tra cui i commenti rilasciati da colui o colei che ha preso la decisione di effettuare l’installazione in questo luogo pubblico.
Ma, visto che si tratta di un progetto che dura da più di 10 anni, potrebbe capitare che non tutte le chiavette vengano segnalate all’interno della mappa o che molte di esse siano assenti o inattive.
Pare infatti che soltanto in Italia ne dovrebbero essere presenti 86 di cui 8 velocità di Milano, oltre al fatto che non è certo che tali chiavette possano essere sempre funzionanti al 100%.
Inoltre, è molto importante prestare la massima attenzione nel momento in cui ci si collega a queste chiavette in quanto potrebbe capitare che si tratti di dispositivi infetti poiché qualcuno potrebbe essersi divertito ad aggiungere al suo interno un malware.
Un progetto molto interessante a cui siamo certi, presterete attenzione la prossima volta che vi troverete in giro e vi troverete di fronte ad una chiavetta USB incastonata in un muro o in un marciapiede.