La pianta di Poseidonia è in grado di assorbire 35 volte più CO2 a differenza di un albero, un tipo di vegetale che si trova alla base di un progetto dedicato alla riforestazione sottomarina del Mediterraneo, il celebre progetto MEDSEA.
Stiamo facendo riferimento ad un progetto a dir poco sensazionale, se si pensa a quanto siano grandi le capacità di questo tipo di pianta grazie al quale si può dar vita ad un elaborato che potrebbe dare molte soddisfazioni.
Le caratteristiche della Poseidonia
La Poseidonia oceanica risulta essere un vero e proprio pilastro di fondamentale importanza per l’ecosistema del Mediterraneo.
Si tratta di una pianta marina il cui ruolo è cruciale nel conservare la biodiversità e quindi per riuscire a dare protezione alle coste.
La sua capacità straordinaria di riuscire ad assorbire la CO2, fa sì che questa venga vista come una preziosa alleata da sfruttare nella difficile lotta contro il riscaldamento globale.
Si tratta di un qualcosa che si ha intenzione di fare proprio attraverso la realizzazione del progetto MEDSEA.
Il progetto MEDSEA
Tale pianta è al centro di un progetto realizzato nelle terre calabresi, un’idea nata da un’associazione il cui scopo è davvero molto ambizioso, in quanto hanno intenzione di ripristinare le zone degradate, sfruttando circa un milione di talee di posidonia nel Mediterraneo.
Ovviamente stiamo parlando proprio del progetto MEDSEA.
Al largo della penisola del Sinis sono state impiantate le prime talee all’interno di una superficie pari a 300 metri quadrati nell’area Marina protetta mentre, altri 250 mq di questo prodotto sono stati impiantati nell’area Marina protetta di Capo Carbonara.
Ma non è finita qui. Si tratta di un progetto che prosegue anche con il proteggere la fragilità di questa pianta da ogni minaccia dell’uomo.
In cosa consiste la tecnica di messa a dimora delle talee
Per mettere in atto la messa a dimora delle talee, si vanno a sfruttare delle piante di posidonia oceanica che risultano essere ancora ancorate al fondo, utilizzando dei piccoli tutori utili per la rimozione delle radici.
Per fare in modo che venga garantita la sicurezza di tale piante, MEDSEA ha provveduto all’installazione di circa 60 barriere anti strascico presso il largo della Costa del Sinis.
Tali blocchi in cemento, fanno sì che le imbarcazioni da pesca non vadano ad operare, in maniera illegale, in quella zona.
Sappiamo infatti che le praterie marine risultano essere non solo dei rifugi vitali ma anche fonti di nutrimento per gran parte degli organismi marini.
Se si vanno a perdere queste praterie, potrebbe capitare di poterci trovare di fronte a degli enormi impatti ecologici, rischiando addirittura di fare in modo che vengano rilasciate delle riserve enormi di carbonio che si sono accumulate nel corso degli anni.