Le auto immatricolate autocarro hanno ampi privilegi dal punto di vista fiscale. Ma quali sono? Chi può usufruire di questi vantaggi? Ecco i dettagli.
Forse avrai già sentito parlare delle auto immatricolate come se fossero degli autocarri. Si tratta di una tendenza che era molto in voga nel corso dei decenni precedenti. Questo modo di agire, però, è stato fortemente limitato di recente. Quali sono i motivi?
Prima di parlare del significato di questa immatricolazione e di scoprire tutti i suoi vantaggi, partiamo dal definire un autocarro.
Si tratta di un mezzo motorizzato destinato al trasporto delle merci. Esso si differenzia da un rimorchio per il fatto di poter provvedere autonomamente al trasporto, senza che debba essere agganciato a un altro mezzo.
Il limite massimo di persone che possono essere trasportate a bordo è indicato sempre sulla carta di circolazione, come da normale prassi.
In alcuni casi sarà possibile omologare la propria auto come autocarro. I requisiti da rispettare, però, sono molto stringenti. L’auto immatricolata autocarro, dunque, potrà essere fatta solo in presenza di alcuni paletti.
Chiariamo subito come acquistare un autocarro per scopi privati non sia consentito. Fino a qualche anno fa era una mossa che veniva spesso messa in atto da alcuni automobilisti desiderosi di ottenere degli sgravi dal punto di vista fiscale.
Le auto immatricolate autocarro hanno il vantaggio, infatti, di poter contare su agevolazioni dal punto di vista fiscale per quanto concerne l’IRPEF, l’IRAP e l’IRES.
Quali sono, quindi, le regole da rispettare per quanto concerne le auto immatricolate autocarri? Ecco tutte le informazioni.
Il significato di auto immatricolate autocarro
Un paletto importante da considerare è che l’auto dovrà rientrare nella categoria N1, vale a dire quella rivolta al trasporto delle merci con massa non superiore a 3,5 tonnellate. Sarà indispensabile, poi, che il codice di carrozzeria non sia F0.
Molto importante, poi, è che le auto immatricolate autocarro vengano usate solo ed esclusivamente negli orari lavorativi. L’uso a scopi privati e personali di questi mezzi, infatti, non è consentito.
Se le forze dell’ordine dovessero accertare un uso dell’autocarro diverso da quello lavorativo potrebbero multare il proprietario con sanzioni comprese fra 71 euro e 1.433 euro.
A essa, poi, potrebbe aggiungersi il ritiro della carta di circolazione fino a 6 mesi nei casi più gravi. Questo è ciò che prevede l’articolo 82 del Codice della Strada.
Un requisito fondamentale da tenere in conto, poi, riguarda il rapporto fra potenza e portata del mezzo. Esso dovrà essere uguale oppure superiore a 180 KW.
Il mezzo, inoltre, non dovrà possedere quattro o più posti all’interno.
Gli altri requisiti da rispettare
L’automobile potrà essere immatricolata come autocarro, a patto che essa venga usata solo a scopi lavorativi. Dovrà, poi, assolutamente essere applicato un divisorio all’interno del mezzo. Esso servirà a separare la merce dal posto del guidatore e da quello degli altri passeggeri.
Il divisorio da applicare potrebbe essere solo una griglia. Si tratta di un dispositivo di sicurezza, il quale eviterà che la merce trasportata possa generare pericolo durante lo spostamento.
La destinazione d’uso di autocarro dovrà essere esplicitamente indicata sulla carta di circolazione del mezzo. Ciò, infatti, dovrà subito mettere in luce la differenza che c’è con le altre auto “normali”.
Non sarà possibile, quindi, spacciare un autocarro come propria vettura riservata a uso privato. Solo il titolare dell’azienda che possiede il mezzo, oppure un suo dipendente, potranno guidare in strada il veicolo.
Eventuali passeggeri a bordo, poi, saranno presenti soltanto a fini lavorativi, aiutando il possessore del mezzo nel carico e nello scarico della merce da trasportare da un luogo all’altro.