Che cosa sono i Climate Cafè e come possono aiutare le persone

Nell’ultimo periodo, spesso si sente parlare di Climate Cafè, delle vere e proprie risposte ad una condizione sempre più insistente di solitudine e isolamento, un modo perfetto per trovare una soluzione a coloro che soffrono di eco-ansia.

Climate Cafè
Climate Cafè- Oipamagazine.it

Infatti, ultimamente si diffonde sempre di più l’eco-ansia, una condizione che interessa la maggior parte degli operatori di salute mentale del mondo intero. Ma vediamo insieme in cosa sono utili i Climate Cafè e per quale motivo vengono molto frequentati.

La diffusione dei Climate Cafè

Uno dei sentimenti più diffusi in questo periodo è sicuramente l’eco-ansia.

Sembra infatti che ciò che preoccupa non sia soltanto l’impatto che uno stato di ansia acuto può provocare su una persona ma anche il senso di solitudine e isolamento sociale che affianca ogni preoccupazione, insieme al cambiamento climatico.

Ed è per questo motivo che come risposta nascono i Climate Cafè, dei luoghi in cui protagonista è il bisogno di vicinanza, comunità e condivisione di ogni paura legato all’ambiente.

Si fa riferimento ad incontri, in cui le persone riescono a riunirsi per discutere il modo in cui stanno vivendo la crisi ecologica e climatica.

Capita spesso infatti che coloro che soffrono di eco-ansia, tendono a tenere per sé ogni emozione, evitando di condividerli proprio per paura di non essere compresi oppure di risultare fin troppo eccessivi.

Tutta questa reticenza, fa in modo che il disagio si trasformi in solitudine, andando così ad aggravare ancora di più questa sensazione di malessere psicologico.

Un membro della Climate Psychology Alliance, Rebecca Nestor, ha spiegato che la nascita dei Climate Cafè, risulta essere quasi avvolta nel mistero:

“Non c’è stato un inizio specifico o un movimento coordinato, ma anzi è avvenuto tutto in modo organico. A un certo punto, gruppi che conducevano Climate Cafés sono spuntati qui e lì in tutto il mondo, diventando sempre più numerosi”.

Inoltre, sempre come continua la dottoressa Nestor, la proliferazione veloce di ogni Climate Cafè risulta essere un segno di una risposta collettiva e spontanea di fronte ad un bisogno condiviso, ossia quello di avere a disposizione uno spazio in cui dialogare e allontanarsi da quella sensazione di impotenza che si prova di fronte alla crisi ecologica.

In cosa consistono i Climate Cafè

All’interno dei Climate Cafè troviamo lo stesso concetto che si nasconde dietro la parola “caffè”.

Lo scopo è quindi quello di creare, ancora una volta, la stessa sensazione di ritrovarsi con gli amici al bar per prendere un caffè, un qualcosa che viene fatto all’interno di un contesto familiare e sicuro, un posto in cui è possibile raccontare ogni cosa in maniera libera e senza nessun pregiudizio.

All’interno di questi posti, tutte le emozioni risultano essere valide e devono essere ascoltate e accolte.

Qui si prova un enorme senso di sollievo, una sensazione che si presenta soprattutto nel momento in cui si capisce che non si è da soli a provare questo mix di malessere e preoccupazione.

In molte situazioni, tali incontri vengono condotti da un facilitatore o da uno psicologo anche se si tratta di un progetto che si basa sul fatto di non avvalersi di un vero e proprio esperto.

A chi si rivolgono i Climate Cafè

I Climate Cafè si rivolgono un po’ a tutti, a soggetti che apparentemente sono molto diversi tra loro ma che hanno in comune la preoccupazione per ciò che vedono o sentono intorno a sé.

Pausa caffè
Pausa caffè- Oipamagazine.it

Vista la parità di prospettiva, lo spazio di condivisione diventa un terreno fertile in cui si trova conforto e ascolto e ci si confronta con idee creative.

I Climate Cafè visti come un’azione collettiva

Anche se i Climate Cafè non hanno lo scopo di promuovere azioni di unificazione o pro ambientali verso gli effetti del cambiamento del clima, sono sempre di più le persone che prendono parte a queste iniziative e che sentono di avere la possibilità di affrontare la sfida ecologica, andando così a superare questa sensazione di impotenza.

Sentire di far parte di una collettività, fa sì che si riesca a dar vita ad un senso di empowerment e agency , ossia l’essere consapevole che ogni azione e idea può avere degli impatti positivi soprattutto se affiancati a quelli di altre persone che hanno intenzione di fare la stessa cosa.

Quindi, il pensiero cambia passando così dal sentirsi impotenti e solidi, all’appartenere ad una comunità globale il cui obiettivo è il medesimo.

Persone al bar
Persone al bar- Oipamagazine.it

È questo il passaggio necessario per andare oltre il disagio individuale provocato dall’ansia climatica e trovare così una soluzione per affrontare una delle sfide più grandi di questo periodo.

Impostazioni privacy