Cosa dice la legge sul rilascio dei palloncini in aria? Numerosi comuni italiani hanno preso una decisione irrevocabile, vietando totalmente questa pratica. Ma scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su questo argomento.
Per cercare di limitare la presenza di plastica anche all’interno del cielo e non solo, La ONLUS Plastic Free ha lanciato una proposta. Ma vediamo insieme che cosa si rischia nel momento in cui non si rispetta questa norma e quali sono le multe che i trasgressori sono costretti a pagare.
La proposta della plastic free ODV ONLUS
Per cercare di limitare l’inquinamento del cielo, è stata ideata la ONLUS Plastic Free, un’associazione di volontariato il cui obiettivo è quello di sensibilizzare e informare sempre più persone su quanto sia pericoloso l’inquinamento provocato dalla plastica.
Lo scopo principale è quello di eliminare dal pianeta tutta quella plastica che intasa ecosistemi, fiumi e mari, andando devastare anche la nostra salute.
Sappiamo infatti che la plastica è un materiale che causa molte preoccupazioni al punto che non sono pochi i comuni in Italia che hanno preso una decisione, schierandosi quindi nella guerra contro la plastica e andando così ad evitare il lancio in aria di palloncini.
Questa è una pratica che crea molti danni per l’ambiente al punto che coloro che vengono beccati a trasgredire potranno essere costretti a pagare una multa fino ad un importo massimo di €500.
Ma quali sono i comuni che hanno preso parte a questa iniziativa?
I comuni che hanno aderito all’iniziativa della ONLUS Plastic Free
Tra i numerosi comuni che hanno preso parte a questa iniziativa, cercando così di vietare il lancio di palloncini in aria, l’ultimo che ha aderito è quello di Olbia.
Qui il sindaco ha deciso di firmare un’ordinanza al cui interno è presente il divieto di lanciare palloncini nel corso di manifestazioni private pubbliche, tra cui anche quelle sportive, oltre che durante ricorrenze, feste ed eventi pubblici.
Infatti, si è diffusa sempre di più l’usanza di liberare in cielo numerosi palloncini gonfiati con elio, dei prodotti la cui plastica poi va a disperdersi nell’ambiente e che in numerosi casi va addirittura a finire nelle acque del mare.
Sono abbastanza conosciute tutte le conseguenze che i frammenti di palloncini, insieme ai nastri colorati, apportano all’ambiente.
Da molto tempo ormai, molte sono le associazioni che si impegnano per tutelare l’ambiente oltre che per proteggere l’immagine e il decoro di ogni città.
I residui di materiali come gomma e plastica, danno vita ad un danno ambientale molto grande e, nel caso in cui vengono inseriti, possono causare la morte di animali, qualcosa che spesso si verifica negli ambienti marini.
Un argomento che sembra essere molto a cuore al sindaco di Olbia. Ma non è soltanto questa la città che ha partecipato all’iniziativa in quanto la lista è molto lunga.
Ecco infatti quali sono i comuni più famosi che hanno preso parte a questo progetto:
- Vernole in Salento;
- Brugherio in Brianza;
- Provincia Autonoma di Trento;
- Stintino in Sardegna;
- Ferrara;
- Legagno;
- Termoli;
- Falciano del Massico in provincia di Caserta;
- Tropea;
- Sperlonga;
- Ferrara.
Per quale motivo l’inquinamento da plastica risulta essere un problema
I numeri riguardo all’inquinamento della plastica sono davvero molto spaventosi.
Si fa riferimento a più di 12 milioni di tonnellate di plastica che tutti gli anni vengono riversati nella natura.
Le conseguenze sono ancora più spaventose. Infatti, 40.000 tartarughe marine insieme un milione di uccelli marini e 100.000 mammiferi ogni anno perdono la vita dopo aver ingoiato della plastica.
Si tratta di un materiale che ha un notevole impatto sull’uomo il quale tutti i giorni respira ingerisce la nanoplastica.
Il problema reale risulta essere proprio il rapporto tra uomo e plastica. Infatti, l’abuso di questo particolare materiale, soprattutto quella monouso, ci spinge verso una scelta obbligatoria e quindi eliminarla totalmente dall’utilizzo della massa.
Non è più sufficiente infatti riciclare in quanto non tutta la plastica può essere riciclata. Ed è proprio per tale ragione che bisogna trovare una soluzione quanto prima.