Ci sono 10 pagamenti che non andrebbero mai fatti in contanti. Andiamo a scoprire quali sono e perché non conviene.
Italiani ancora abituati a usare il contante? Sembrerebbe di no. Le statistiche parlano chiaro in merito. I pagamenti digitali stanno sempre più prendendo piede.
Questo trend ha avuto un’impennata anche grazie alla pandemia di Covid, che ha in qualche modo rivoluzionato il rapporto tra gli italiani e il denaro, con l’imposizione dei pagamenti a distanza anche per acquistare un caffè.
Poi c’è la legge, che in alcuni casi vieta espressamente o disincentiva a usare il denaro contante. Questa direttiva non fa altro che pregiudicare la possibilità di usufruire di alcuni benefici fiscali.
Andiamo a vedere adesso quali sono questi 10 pagamenti che non bisognerebbe mai fare in contanti.
Pagamento con carta: un negoziante può rifiutarsi?
Un esercente può rifiutarsi di accettare transazioni tramite una carta di pagamento oppure chiedere delle commissioni aggiuntive per farlo?
La legge è intervenuta in merito per obbligare esercenti e professionisti ad accettare i pagamenti tramite POS, pena sanzioni amministrative per chi si rifiuta.
Dal 1° luglio dello scorso anno, le multe ammontano a 30 euro, a cui si aggiunge la maggiorazione del 4% dell’ammontare della transazione rifiutata.
Quando non si può pagare in contanti
Per quanto riguarda i pagamenti in contanti, la legge vieta espressamente di scambiare denaro per cifre superiori a 4.999,99 euro.
Fino a prima dell’avvento del Governo Meloni, che ha alzato il tetto del contante, il limite era di 1.999,99 euro. L’amministrazione Draghi voleva addirittura portarlo a 999,99 euro.
Chi viola questo obbligo, rischia una sanzione tra i 2.000 e i 50.000 euro, comminata a entrambe le parti coinvolte nella transazione in contanti.
Pagamento spese mediche
Le spese mediche prevedono una detrazione pari al 19%, soltanto se il pagamento avviene elettronicamente.
L’utilizzo del contante per le spese mediche è ancora possibile per acquistare farmaci in farmacia, occhiali e protesi, per le visite mediche presso le strutture pubbliche e private convenzionate con il servizio sanitario nazionale.
Pagamento badanti e colf
Non è obbligatorio pagare i lavoratori domestici tramite bonifico bancario. Però, sarebbe opportuno usare gli strumenti elettronici, giusto per lasciare una traccia.
In caso contrario, a meno che non venga ogni volta richiesta una quietanza, non si potrà provare di aver adempiuto al pagamento, con il lavoratore che potrebbe richiedere gli arretrati fino al limite di cinque anni dalla fine del rapporto.
Pagamento lavori in casa
Per quanto riguarda i lavori in casa, sono previste alcune detrazioni fiscali concernenti alle ristrutturazioni. Una di queste è del 50% con tetto massimo di 96.000 euro.
Il semplice bonifico potrebbe non bastare. Ecco perché ci vuole quello parlante, ovvero quello che ha una causale.
Se non si agisce in questo modo, il rischio è di perdere le agevolazioni, con il pagamento però che resta valido.
Acquisto di arredo casa ed elettrodomestici
Anche per le spese inerenti all’acquisto di mobili ed elettrodomestici è previsto il bonus mobili, ossia una detrazione fiscale.
Rientrano nel bonus armadi, letti, librerie, cassettiere, tavoli, scrivanie, comodini, sedie, divani, credenze, poltrone, lampadari, materassi, elettrodomestici classe A+, lampade da terra e forni di classe energetica A.
Diversamente dal bonus ristrutturazioni, basta un bonifico semplice e non quello parlante.
Altri pagamenti detraibili
Anche per le altre spese che rientrano nella detrazione fiscale, è sempre conveniente pagare usando strumenti tracciabili, richiedendo poi la ricevuta. Ad esempio, i pagamenti per l’asilo bambini, per gli animali di compagnia e per la palestra.
Prestiti
Per un prestito, la cosa migliore è utilizzare un bonifico, in modo da provare poi di aver versato la somma. Meglio sempre indicare la natura del finanziamento come causale.
Se dovessero esserci contestazioni riguardanti il pagamento del prestito, il creditore deve dimostrare che il versamento della somma è avvenuta, mentre il debitore deve dare prova contraria, ossia che trattasi di un prestito fruttifero, quindi senza interessi, oppure una donazione.
Pagamenti con prova d’acquisto
Se si vuole dare prova di aver effettuato un pagamento oppure di aver acquistato qualcosa, meglio non usare denaro contante.
Prendiamo, ad esempio, un dispositivo elettronico che potrebbe essere sottoposto a un intervento di garanzia per guasto.
Se la fattura o lo scontrino vengono persi, e quindi non si può dare prova di rientrare nel periodo di garanzia, la data di acquisto può essere determinata dall’estratto conto della carta di pagamento.
Canoni di locazione
Ecco arrivare ai canoni di affitto e locazione, che dovrebbero essere sempre pagati tramite strumenti elettronici.
Il motivo è facilmente spiegabile: dimostrare, anche a distanza di tanti anni, di aver adempiuto al pagamento delle mensilità.
Quando il pagamento avviene tramite bonifico, il proprietario dell’immobile è obbligato al rilascio della quietanza su richiesta dell’inquilino.
Condominio
Per il condominio vale lo stesso discorso del canone di locazione. Lo strumento tracciabile permette di risalire, anche dopo diverso tempo, al versamento effettuato, evitando in questo modo le ingiunzioni di pagamento.
Così facendo, inoltre, non è neanche necessario archiviare tutte le ricevute di pagamento che l’amministratore ha rilasciato, visto che basta la prova di tracciabilità.