Ci sono delle brutte notizie per alcuni cittadini per quanto riguarda l’Assegno Unico in quanto a settembre ci saranno dei grandi cambiamenti.
Ci saranno enormi cambiamenti a partire da settembre per quello che riguarda l’Assegno Unico e per molti cittadini ci saranno pessime notizie. In un periodo così complesso, ogni sussidio statale è molto importante e non appena scopriamo che si sta parlando di variazioni, ci preoccupiamo. Ma cosa accadrà a settembre e chi verrà coinvolto?
Addio ad Assegno Unico a settembre? Ecco cosa accadrà
Parliamo di uno dei sussidi statali più apprezzati dai cittadini, almeno per chi ha dei figli e stiamo parlando dell’Assegno Unico e universale. Intendiamo quel aiuto rivolto a tutte quelle famiglie al cui interno hanno almeno un figlio a carico con meno di 21 anni di età. Inoltre, è destinato anche alle famiglie che hanno un figlio disabile a carico.
L’importo di tale assegno varia a seconda di alcuni aspetti come ad esempio alla condizione economica del nucleo familiare che si basa sull’ISEE. Tale dichiarazione deve essere la situazione attuale di quando si presenta la domanda. Per quanto riguarda il sussidio sappiamo che spetta a:
- famiglie con figli minorenni a carico fino al compimento dei 21 anni;
- famiglie con figli in arrivi a partire dal settimo mese di gravidanza.
Purtroppo però, a partire dal mese di settembre ci saranno dei grandi cambiamenti per molti cittadini che vedranno tale sussidio evaporare o diminuire. Vediamo insieme nel dettaglio cosa sta per accadere.
Variazioni condizioni Assegno Unico
Sono arrivate delle brutte notizie per alcune famiglie aventi diritto dell’Assegno Unico e questo rattristisce molte persone. In generale, a chi verrà applicata la modifica in oggetto? Si parla di cambiamento dei benefici e dei sostegni per molti italiani e un po’ ci indispettisce tale notizia.
Infatti, a giugno e luglio abbiamo assistito a degli aumenti incredibili, ma già a partire da agosto e a settembre troveremo delle pessime notizie. Infatti, molte famiglie potrebbero vedere sfumare del tutto tale sussidio o vederlo in maniera ridotta. Partiamo con il dire a chi verrà cancellato l’Assegno Unico.
Come abbiamo detto, l’Assegno Unico è un grande aiuto per moltissime famiglie che hanno figli a carico. Ad alcune famiglie verrà cancellato completamente tale diritto e stiamo parlando di quei cittadini che percepivano il Reddito di cittadinanza il cui provvedimento è decaduto nel mese di agosto.
Oltre a questo non si sono premurati di ripresentare la domanda per richiedere l’Assegno Unico come già l’INPS aveva più volte indicato e ricordato. L’Istituto di Previdenza aveva infatti sottolineato che al termine della scadenza dei sette mesi di Rdc, per non rischiare di perdere il diritto all’Assegno Unico, era importante presentare nuovamente una domanda.
Tale domanda consentiva di continuare ad avere il beneficio. Infine, era stato più volte ricordato che la domanda doveva essere presentata entro l’ultimo giorno di competenza del Rdc e in questo modo si poteva godere del beneficio dell’Assegno Unico in modo continuativo.
Infatti, nel caso in cui il Reddito di Cittadinanza terminava con la settima mensilità nel mese di luglio e non è stata presentata la domanda dell’Assegno Unico, allora già dal mese di agosto non si vedrà alcun addebito. Passiamo ora all’altra possibilità.
A chi verrà ridotto l’Assegno Unico
Abbiamo appena visto che ad alcune famiglie l’Assegno Unico verrà cancellato già a partire dal mese di agosto, mentre altri vedranno diminuire la cifra al minimo. La riduzione partirà dal mese di settembre e a far capire cosa sta succedendo è una circolare recentissima dell’INPS. Si parla di diminuzione del sussidio per tutti coloro a cui è risultata qualche difformità o omissione nell’ISEE.
Tale provvedimento sarà in auge fino a quando la Dsu non verrà corretta. Le persone coinvolte in tale modifica riceveranno una comunicazione da parte dell’INPS attraverso una Pec, una mail o un Sms in cui si invitano i soggetti a regolarizzare le eventuali anomalie. Inoltre, per evitare di vedersi ridurre l’importo, sarà sufficiente apporre le modifiche entro il 31 dicembre.
In questo modo si consentirà il ricalcolo dell’importo che dovrebbe essere riconosciuto a quel nucleo familiare. Grazie alla circolare dell’INPS sappiamo esattamente come procedere con la correzione del documento. Vediamo le modalità:
- Recarsi al CAF territoriale e chiedere di rettificare la Dsu con effetto retroattivo. Si parla di tale modalità solo nel caso di errore commesso da parte del Caf stesso;
- Presentando una nuova domanda di Dsu senza le difformità e con le dovute correzioni;
Presentandosi direttamente all’INPS del territorio con la documentazione che attesta la veridicità dell’ISEE.