Gli intermediari finanziari giocano un ruolo di rilievo nei processi che sovrintendono alle transazioni dei beni finanziari, in particolare se si considera il livello di globalizzazione ed interconnessione dell’economia mondiale.
In senso lato, nella categoria degli intermediari si annoverano le banche sebbene, vista la natura prevalente della loro attività di raccolta ed impiego, pare opportuno separare le attività bancarie propriamente dette da quelle svolte dagli intermediari finanziari non bancari.
Intermediari finanziari chi sono?
Il Testo Unico della Finanza ha definito e catalogato le principali figure attive nell’ambito dell’intermediazione finanziaria (elenco intermediari finanziari), nelle quali vengono ricompresi i promotori finanziarie gli agenti di cambio, le società di investimento a capitale variabile (sicav), le società d’investimento mobiliare (sim), le società di gestione del risparmio (sgr); il controllo sugli intermediari è affidato alla CONSOB, l’organo che vigila e controlla l’operato degli operatori finanziari, mentre la vigilanza sull’attività delle banche è affidata alla Banca d’Italia.
Perché sono importanti
Come suggerito dal termine stesso, gli intermediari finanziari effettuato attività di “intermediazione”, cioè da soggetti terzi favoriscono l’incontro fra domanda e offerta. In parole povere, si occupano di mettere in relazione i soggetti che hanno disponibilità economica con quelli che necessitano di finanziamenti.
Ponendosi tra gli investitori e le aziende, cioè gli attori dei mercati finanziari, rendono di fatto possibile lo svolgimento delle transazioni.
Secondo la definizione della stessa Consob, gli intermediari finanziari raccordano i soggetti con surplus finanziario (centri di formazione del risparmio come famiglie e investitori) con unità di deficit (di norma imprese) e, grazie alla loro attività, avviene la trasformazione del risparmio in investimenti. La rilevanza del loro ruolo è determinata soprattutto dall’attività di raccolta e gestione delle informazioni relative alla solidità patrimoniale e redditività futura dei richiedenti il credito, così offrire una garantire al creditore circa la solvibilità del soggetto da finanziare.
Tecnicamente, gli intermediari diventano in concreto debitori dell’investitore, dal momento che ne prendono in carico il capitale, e poi diventano creditori dei destinatari del finanziamento; tale impegno viene di solito svolto in cambio di commissioni.
La preminenza del loro operato è direttamente connessa alla loro capacità di intermediazione, giacché indirizzando i capitali verso attività particolarmente redditizie ed economicamente vantaggiose, contribuiscono a generare ricchezza e sviluppo per una determinata area o per tutto il Paese, viceversa possono sottrarre importanti risorse finanziarie ai processi utili allo sviluppo dell’economia.
Recentemente si è affermata, come figura di spicco dell’intermediazione, quella dei broker online: grazie alla loro opera, di fatto la maggior parte dei trader retail trova opportunità di investimento ed accesso ai mercati finanziari, cosa impensabile solo pochi anni addietro.
Le potenzialità di questo segmento finanziario, sono date dalla velocità di interconnessione tra i soggetti, garantita dallo sviluppo tecnologico, ed è comunque garantita dal controllo degli enti di vigilanza, poiché i broker operano, in ambito comunitario, su licenze specifiche rilasciate dalle authority di ogni Paese Membro, così da rendere legale l’attività regolamentata comunque in ambito UE.
Questo ultimo passaggio, offre uno spunto di riflessione che qualsiasi potenziale investitore dovrebbe sempre considerare: il primo elemento valutare quando ci si affida ad un intermediario finanziario, è che lo stesso agente finanziario operi in base a licenze regolari e valide, facilmente consultabili nella documentazione di adesione.